Il supermercato Maxì di Arcade ha ritirato il salmone ricco di batteri dai propri scaffali. Arriva anche la nota che invita i clienti che lo avevano acquistato a non consumarlo.
Tutta colpa di una fetta di salmone. Uno degli alimenti più consumati dagli italiani, specialmente per la sua versatilità oltre che per il gusto, rischia di restare indigesto. Questo è quanto è accaduto tra i clienti del supermercato Maxì di Arcade, la cui direzione ha denunciato la cattiva qualità del salmone affumicato norvegese di marca Starlaks. A quanto pare, i tranci immessi sul mercato da questa società potrebbero essere contaminati da una serie di batteri, che lo renderebbero non solo immangiabile, ma anche nocivo. Motivo per cui i vertici del supermercato ne hanno richiesto il ritiro dal mercato.
“Gentili clienti – svelano i gestori della catena di supermercati – , a titolo di precauzione e al fine di garantire la vostra sicurezza, si procede al richiamo del prodotto per rischio microbiologico i clienti che abbiano acquistato il prodotto contrassegnato con il numero di lotto indicato sono pregati di non consumarlo, non utilizzarlo e di riportarlo al punto vendita. Ringraziamo per la collaborazione e ci scusiamo per il disagio”. Dunque è arrivata anche la nota di disimpegno da parte del supermercato Maxì di Arcade, che denuncia la scarsa qualità del prodotto venduto.
A rilanciare questo avviso è stato anche il Comune attraverso i propri profili ufficiali sui social network. L’allarme è stato lanciato nella giornata di mercoledì, in cui la confezione da un etto del salmone norvegese affumicato marchiato Starlaks è finito al centro di più accurati controlli. E il sindaco Domenico Presti fa capire che l’allarme è stato accorato, vista la delicatezza della situazione e il rischio per la salute dei clienti. “Siamo stati contattati dallo stesso supermercato – spiega il primo cittadino – e visto il seguito che abbiamo sui social network, abbiamo deciso di diffondere l’avviso”.
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Già un anno fa era stato posto l’accento sulla dubbia qualità di un’altra marca di salmone affumicato in tranci. Si trattava della Hova Fine Foods Aps, società che impacchetta il prodotto di provenienza in Lettonia. Questi tranci del noto pesce che risale le correnti potrebbe essere stato contaminato da Listeria monocytogenes, il batterio responsabile della Listeriosi. Di solito questo genere di batterio ha un grado di incidenza molto basso, ma di questi tempi nulla può essere lasciato al caso. E già in quella situazione, i gestori dei supermercati che vendevano quel prodotto invitarono i clienti a non acquistarlo o consumarlo. Un anno dopo, la scena si ripete.
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