Ondata di nuovi contagi Covid-19 “attesi e non evitabili” nell’Europa continentale e nella la Macedonia del nord, Paese con il maggior numero di morti per milione di abitanti.
“L’epidemia Covid si sta comportando come avevamo ipotizzato e il paragone è con Spagnola che si comportò esattamente come il Covid: andò giù in estate e riprese ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata”. Sono queste le dichiarazioni di Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), durante Agorà, su Rai 3, rispondendo in merito alla lettera di esperti che hanno parlato di emergenza finita.
Guerra dice di non voler entrare nel merito della nuova categoria dei “debolmente positivi” inserita dai colleghi, ma guardando ai fatti, dichiara: “Posso dire che il genoma del virus è ancora lo stesso e i fatti dicono che l’andamento di un’epidemia come questa è ampiamente previsto e prevedibile. È vero che i reparti di terapia intensiva si sono svuotati, ma si sono svuotati come previsto che accadesse e non vogliamo che si riempiano di nuovo in autunno. Tutte le precauzioni che stiamo prendendo hanno l’obiettivo di circoscrivere la circolazione del virus quando questa riprenderà”. Rispondendo poi ad una domanda sul rischio con la consegna di pacchi attraverso corrieri, il direttore ha precisato che: “Il virus si trasmette attraverso due dimensioni: la vicinanza e la durata della vicinanza. Passando vicino a una persona infetta non ci si contagia, mentre ci si infetta parlando a distanza ravvicinata per 20-30 secondi continui con una persona, o se questa tossisce e starnutisce”.
Tuttavia, anche in questo quadro, il coronavirus continua ad avere curve differenti a seconda delle aree del pianeta, in alcuni casi in crescita. Nei Paesi dell’Europa centrale e orientale siamo arrivati a un totale complessivo di 442.279 contagi. La crescita percentuale su base settimanale, elaborazioni aggiornate al 22 giugno, è stata particolarmente sostenuta in Kosovo, Macedonia del nord, Albania e Moldova. La Bielorussia registra più casi confermati per milione di abitanti che l’Italia. I decessi registrati sono stati finora 17.023: 8.927 in Germania, 1.555 in Romania, 1.396 in Polonia, 1.067 in Ucraina, 693 in Austria, 576 in Ungheria, 502 in Moldova, 362 in Bielorussia, 343 in Repubblica Ceca, 263 in Serbia, 259 in Macedonia del nord, 209 in Bulgaria.
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