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Cronaca

Istruzione, ancora critiche ad Azzolina. Calenda: “Il Pd deve mandarla via”

Molte sono le critiche rivolte ad Azzolina. Calenda fa pressioni sul Pd perchè chieda le dimissioni della Ministra. Duri anche Salvini e Meloni. Il mondo della scuola si aggiunge al dissenso della politica. 

Carlo Calenda – Leader di Azione

Il settore scolastico è stato uno degli ambiti che più di tutti hanno dovuto fare i conti con la pandemia di Coronavirus. La gestione della scuola in tempi di Covid è stata la grande sfida del Ministero dell’Istruzione a guida Lucia Azzolina. Diverse sono state le proposte avanzate ma, per il mondo della politica e non solo, questo non basta. L’opposizione ha fatto spesso fronte comune contro l’operato del Ministro Azzolina, invocando in più di un’occasione le sue dimissione.

Le critiche non arrivano solo dalle forze di destra. Proprio oggi Carlo Calenda, leader del partito di centro-sinistra Azione, ha pubblicato un post su Twitter dove richiama l’attenzione del segretario Dem Nicola Zingaretti sulle competenze dimostrate (o non dimostrate) da Azzolina. Prima dell’attacco di Calenda era stato Zingaretti a chiedere risposte chiare e regole certe a proposito della riapertura delle lezioni in presenza. “Guarda Nicola te lo dico in mondo semplice: se non avete il coraggio di chiedere di cambiare ministro, data la disastrosa prova di Azzolina, queste robe che scrivi risultano semplicemente una presa per i fondelli irricevibile per milioni di studenti e famiglie“. Questa la replica del leader di Azione alle sollecitazioni di Zingaretti sul tema della riapertura delle scuole a settembre.

L’attacco delle opposizioni

Quella di Calenda è solo l’ultima di una lunga serie di critiche raccolte dal Ministro Azzolina, spesso condite con la richiesta esplicita di dimissioni. Durissimi i commenti di Matteo Salvini. Per il leader della Lega il Ministro Azzolina “dovrebbe farsi curare”, viste le disastrose linee guida che ha proposto per la riapertura delle scuole. “Abbiamo un ministro che non dovrebbe neanche occuparsi della pulizia delle aule delle scuole”, accusa Salvini in una diretta Facebook da Ampezzano. E in un’intervista a Money.it critica una delle idee più discusse dell’Azzolina: “è folle parlare di plexiglas e isolare i bimbi di sei sette, e otto anni, che sono disciplinati, e hanno bisogno di abbracci”.

Anche Giorgia Meloni non ha risparmiato commenti negativi sull’operato del Ministero dell’Istruzione. “Solidarietà ai sindaci, ai presidi, ai docenti e a tutto il personale della scuola. La Azzolina si comporta come Ponzio Pilato e utilizza l’autonomia scolastica come pretesto per lavarsi le mani e scaricare sui presidi e gli enti locali tutte le responsabilita’ sulla riapertura a settembre delle scuole”. Così la leader di Fratelli d’Italia su Lucia Azzolina.

Critiche anche dal mondo della scuola

Lucia Azzolina – Ministro dell’Istruzione

E’ dunque chiaro che la politica ha cominciato una vera a propria Crociata contro l’operato dell’attuale Ministero dell’Istruzione. Ma le critiche a Lucia Azzolna non piovono solo da parte di esponenti politici di varia astrazione. Solo un giorno fa il movimento Priorità alla Scuola ha organizzato manifestazioni in 60 piazze italiane con lo scopo di fare sentire la voce di studenti e famiglie, rimasti scontenti dalle misure della Ministra pentastellata. Secondo il movimento il piano proposto non contempla “né una persona né un soldo in più”, ogni scuola deve “fare da sé, con i mezzi propri e quel che offrono i territori e gli Enti locali”.

Dello stesso avviso è anche Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. “Il piano elaborato risulta del tutto inadeguato a garantire che il rientro in aula tra due mesi avvenga in sicurezza” è il commento lapidario di Di Meglio. E ancora: “Tutte le elucubrazioni sui possibili accorpamenti delle discipline e delle classi e sulla riduzione dell’orario di lezione non cambiano il risultato finale, cioè non evitano l’impoverimento dell’offerta formativa, impedendo, di conseguenza, agli studenti di godere pienamente del diritto all’istruzione”.

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