Tragico incidente sul lavoro nel Veneziano. Michele Favaro, 54 anni, è morto essere rimasto incastrato in una pressa piegatrice.
L’uomo aveva cominciato a lavorare per la ditta, con sede in Via Primo Maggio 40 a Maerne di Martellago, 6 anni fa. Il suo turno era appena cominciato quando, intorno alle 7.30, è avvenuto il tragico incidente. Secondo una prima ricostruzione la testa della vittima si sarebbe incastrata all’interno della macchina piegatrice. Inutile l’intervento dei sanitari del Suem: il 54enne è morto praticamente sul colpo. L’allarme era stato lanciato dai colleghi, ora sotto choc così come i proprietari dell’attività. Oltre ai mezzi di soccorso, purtroppo risultati inutili, sul posto sono accorsi anche gli ispettori dello Spisal dell’Asl 3 e i Carabinieri di Martellago. Nei prossimi giorni verrà condotta un’indagine per verificare le cause dell’incidente e individuare eventuali responsabilità.
Nel frattempo arrivano i commenti dei sindacati Fim, Fiom e Uilm di Venezia, che si definiscono il fatto “inaccettabile”. “La fase che stiamo attraversando rischia di caratterizzarsi per una continua e spasmodica ricerca nella riduzione dei tempi e dei costi per poter recuperare quanto perso.” – è la denuncia dei sindacati. E ancora: “Il rischio di perdere il lavoro o di tagli consistenti alla retribuzione, per effetto delle tante procedure di Cig, rendono i lavoratori più deboli e ricattabili. Ci chiediamo: cosa faranno gli enti preposti per evitare che simili disgrazie non si ripetano? Su questi temi chiederemo un incontro urgente al prefetto di Venezia riservandoci ulteriori iniziative di sensibilizzazione“.
Sulla tragica morte di Michele Favaro si è espresso anche Gabriele Scaramuzza, il segretario regionale di Articolo Uno.
“Siamo vicini alla famiglia della vittima e condividiamo il loro dolore”. Queste le parole di cordoglio dedicate ai parenti della vittima. Ma per Scaramuzza è necessario che simili eventi non accadano più e sottolinea come in Veneto si siano registrati alti numeri di decessi sul lavoro. “Non possiamo non denunciare come, nel Veneto, solo nell’ultimo mese siano morte 6 persone nei luoghi di lavoro, praticamente uno ogni 5 giorni” – ricorda l’esponente di Articolo Uno. E prosegue: “Si tratta di una situazione insopportabile e insostenibile. La sicurezza sul posto di lavoro deve essere una priorità dell’azione politica“.
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