Il 27 giugno ricorrerà l’anniversario della strage di Ustica, l’incidente aereo che nel 1980 ebbe luogo sopra il braccio di mare compreso tra Ponza e Ustica, e che portò alla morte di 81 persone. Oggi parla il generale dell’Aeronautica Militare Leonardo Tricarico: “A 40 anni dalla strage possiamo dire di conoscere la verità sulla strage di Ustica”.
Il 27 giugno del 1980 ebbe luogo l’evento che passò alla storia come “strage di Ustica“, uno degli incidenti aerei più importanti avvenuti sul suolo italiano dal dopoguerra. Molti ancora i dubbi, molte le piste seguite dall’opinione pubblica e/o esperti nel delineare le dinamiche e soprattutto le cause dell’incidente. Una di queste riguarda un presunto attentato terroristico, scatenato da un ordigno esplosivo nella toilette del velivolo. Oggi arrivano le parole del generale dell’Aeronautica Militare Leonardo Tricarico per Adnkronos: “A 40 anni dalla strage possiamo dire di conoscere la verità sulla strage di Ustica, ed è quella emersa, incontrovertibilmente, col pronunciamento della sentenza penale, confermata anche in Cassazione, che senza tema di smentita, con la più ampia esibizione di prove, dice che il velivolo Dc9 Itavia è caduto a causa di una bomba collocata nella toilette posteriore dell’aereo”. Tricarico poi sottolinea: “Questa è la verità, una verità che tutti coloro che perseguono altre finalità che non sia la ricerca della verità stessa, ignorano, non parlando mai della sentenza penale, mai, e tutte le argomentazioni che adducono per sostenere le loro tesi sono quelle contenute nella sentenza-ordinanza del giudice Priore”.
L‘inchiesta penale sulla strage in sé non ha retto alla prova dei processi, ed è finita con un’archiviazione, tramite la sentenza-ordinanza Priore del 31 agosto 1999. Ma nel 2007 si è raggiunta la sentenza della cassazione Cassazione: nei cieli di Ustica non c’è stata nessuna battaglia, né il lancio di un missile. La sentenza del giudice Priore quindi per Tricarico “altro non è, invece, che una richiesta di rinvio a giudizio con il vecchio rito, ma è quella che per loro fa legge e fede e che invece è stata impietosamente smontata, nel corso del processo, dall’escussione di 4mila testimoni, da 135 perizie, 11 delle quali dei migliori esperti al mondo, tutte concordanti sul fatto che non c’è stata nessuna battaglia aerea e che questa tesi è pura fantascienza”. Ma Tricarico poi aggiunge: “Mediaticamente vince il cosiddetto ‘partito del missile’ perché molti anni fa si è materializzata una sorta di ‘task force’ del missile con dentro magistrati, giornalisti, eccetera, che a un certo punto hanno messo in campo una strategia della menzogna sistematica per accreditare la tesi del missile, e naturalmente abbiamo capito perché, visto che ci sono degli indennizzi milionari che lo Stato italiano sta continuando ad elargire sulla base di una sentenza del Tribunale Civile che dice che ad abbattere il Dc9 è stato un missile”.
Per il generale, però, “i risarcimenti basati sulle sentenze civili sono assolutamente ingiusti, e spero che un giorno lo Stato italiano reagisca, ma purtroppo il governo, sull’onda di questo sentire comune, ha ritenuto di non difendersi in giudizio, e così la sentenza di un giudice onorario aggiunto, un avvocato di Bronte, tal Francesco Batticani, ha fatto giurisprudenza, e tutte le sentenze civili giunte dopo quella sono sullo stesso filone, e guarda caso sono tutte ispirate alla sentenza-ordinanza del giudice Priore, tutte sentenze fotocopia”. Per Tricarico, infine, sarebbe il momento di fare un ulteriore passo avanti, per comprendere non solo la dinamica, ma il mandante della bomba di cui prima, la cui esistenza è stata ormai appurata, stando a quanto affermato dal generale. Per farlo, tuttavia, è necessario desecretare le carte relative alla strage: dopo 40 anni “a mio avviso c’è ancora spazio per cercare la verità sugli autori, ma il Governo italiano, leggasi Conte e i suoi predecessori, non vogliono desecretare delle carte dopo 40 anni, e in quelle carte ci potrebbe essere una pista interessante, forse clamorosa, per capire chi sono gli autori dell’attentato”.
D’accordo anche Edward Luttwak, esperto di politica internazionale e consulente strategico del Governo statunitense. In un’intervista ad Adnkronos afferma: “Sì, conosciamo la verità sulla strage di Ustica, ma tutti gli esperti di aeronautica in giro per il mondo, e che conoscono questa vicenda, sono al cento per cento d’accordo sul fatto che il sistema giudiziario italiano è incapace di trattare qualsiasi fatto tecnicamente, e lo deforma per servire l’esigenza popolare. Nel caso di Ustica, un gruppo di specialisti inglesi che aveva trattato molti incidenti aerei, inclusi quelli cruenti, redasse un rapporto, con tanto di foto, diagrammi e spiegazioni, irrefutabile sul fatto che a distruggere il Dc9 fu una bomba artigianale collocata a bordo dell’aereo. Un fatto criminale”.
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