La storia di Chrystul Kizer da vittima ad assassina: era stata aperta una raccolta fondi per pagare la cauzione di 400.000 dollari.
Chrystul Kizer è libera anche se rischia ancora l’ergastolo: la 19enne del Milwaukee che rischia era balzata agli onori della cronaca per per aver ucciso l’uomo che l’aveva più volte violentata, vendendola anche ad altri uomini. Per lei era scattata una mega campagna di solidarietà: sono stati raccolti 400mila dollari per consentirle di lasciare su cauzione il carcere in attesa della condanna definitiva. Oggi è in attesa di sentenza. A processo la giovane aveva raccontato di non aver premeditato l’omicidio ma che si era trovata in casa del suo aguzzino e si era dovuta difendere da un’aggressione. Secondo Chrystul lui aveva cercato di drogarla. L’incontro tra i due era avvenuto anni prima quando la ragazza aveva messo un annuncio per un lavoretto che le consentisse di pagarsi il materiale scolastico e al suo appello aveva risposto quell’uomo che si era rivelato in seguito un predatore sessuale. Dopo averle fatto regali costosi e averle dato soldi, ha avviato la ragazza sulla strada della prostituzione: oltre a essere violentata da Randall Volar III, Chrystul veniva venduta ad altri uomini.
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La svolta arriva nel febbraio del 2018 quando l’uomo è stato arrestato con l’accusa di aver adescato minorenni online e di aggressione sessuale di secondo grado su un minore. Prove fotografiche e video trovati in casa sua indicavano che Chrystul era tra le sue vittime. Volar fu inspiegabilmente rilasciato dal carcere il giorno dopo l’arresto e la giovane viene presa dallo sconforto. La notte del 5 giugno lei gli ha sparato in casa sua ed è fuggita con la sua Bmw; arrestata racconterà la sua legittima difesa. «Quando gli ho detto che non volevo fare sesso lui mi ha immobilizzata. Non sono andata lì per ucciderlo». Arrestata poco dopo è di nuovo in libertà: i giudici hanno sempre respinto l’ipotesi della legittima difesa nel suo caso, ma hanno abbassato la cauzione da un milione a 400mila dollari che sono stati pagati tramite una raccolta fondi online. «Spesso chi sopravvive a una violenza, in particolare le donne di colore, vengono punite per essersi difese- ha detto Sharlyn Grac, direttore del Chicago Community Bond Fund – C’è la necessità che il sistema giudiziario penale smetta di perseguire i sopravvissuti alle aggressioni sessuali».