Coronavirus: additato come untore su Fb, marittimo denuncia “male lingue”. Lo sfogo del figlio:”Mio padre bullizzato e discriminato”
Lo avevano additato su Facebook come untore di Coronavirus per una festa che non aveva mai organizzato ma secondo quanto riportavano alcune “male lingue”, avrebbe visto la partecipazione di circa 30 persone. Dopodiché veniva diffamato sui social da alcuni suoi concittadini. È successo a un marittimo di 63 anni di Vico Equense (Napoli) che lo scorso 22 giugno ha sporto denuncia ai carabinieri.
L’uomo ha chiesto alla Procura di Torre Annunziata di identificare 15 persone da lui denominati “leoni da tastiera”, che lo avrebbero denigrato e diffamato “a mezzo stampa” tra il 3 aprile e il 30 maggio 2020 dopo aver pubblicati un post su Fb in cui il sindaco informava la poolazione di alcuni casi di Covid nel paese.
“Papà è sbarcato il 15 marzo“, racconta il figlio, “qualche linea di febbre è apparsa una decina di giorni dopo. Nessun sintomo riconducibile al coronavirus e non immaginavamo che fosse positivo. Poi, dopo il post del sindaco, si sono scatenati i ‘leoni da tastiera’ che hanno pubblicato la foto di mio padre con commenti violenti, in cui gli auguravano addirittura la morte. Una settimana dopo i sintomi del covid si sono fatti vivi e papà è stato costretto alle cure mediche in ospedale. Adesso sta bene. Per fortuna i tamponi sono negativi. Ma le lesioni inflitte alla sua reputazione fanno più male di quelle che il virus ha lasciato ai suoi polmoni“.
Secondo i legali dell’uomo, “quanto accaduto a questo onesto lavoratore e buon padre di famiglia, impone una riflessione: i social non devono permettere tali attacchi gratuiti, discriminazioni e danni irreparabili e le società di software devono controllare e non consentire la creazione di falsi profili dove i leoni da tastiera pensano di agire senza assumersi responsabilità. I profili devono essere tutti certificati con una procedura di riconoscimento on-line previa esibizione e invio di documenti di riconoscimento prima della messa in rete e a questo punto meglio un elenco che una giungla“.
Il figlio del marittimo chiosa dicendo che suo padre ha subìto offese pesanti ed è stato bullizzato e discriminato, “anche se adulto. È stato isolato dai concittadini e dagli amici, confusi da quelle false notizie, e questo gli ha causato ulteriore sofferenza“. Tuttavia, diverse persone che lo avevano additato sui social hanno chiesto scusa dopo aver capito di essere stati tratti in inganno dalle false notizie.
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