A Palazzo Madama dopo le fuoriuscite dei 5 Stelle i numeri sono risicati. Diventano determinanti i tre senatori delle Autonomie e i senatori a vita (ma solo Monti e Cattaneo partecipano)
I numeri tengono in apprensione la maggioranza giallorossa, soprattutto al Senato. Si sta facendo sempre più complicato il percorso del Conte-2 perché i numeri al Senato (alla Camera ci sono ampi margini di sicurezza) si sono trasformati in molto risicati. Dopo gli ultimi due addii al Movimento 5 Stelle, i voti sicuri su cui può contare il governo guidato da Giuseppe Conte al momento non sono più di 162 (vedi grafico sopra). Uno solo in più della maggioranza assoluta. La stragrande parte delle votazioni non la richiede, ma come la storia insegna non è una buona ragione per trascurare il pericolo che l’asse M5S-Pd-Iv-Leu crolli da un momento all’altro.
Chi gioca il ruolo determinante? Mai come in questo momento, come detto, le cifre sono ballerine. Infatti, c’è chi dice che in realtà la maggioranza possa contare su 165 voti e chi, più ottimisticamente, si spinge fino a 167. In politica tutto è possibile, ma forse è il caso di andare a vedere nel dettaglio come si arriva ai numeri veri. La certezza, si diceva, è sui 162 voti che sono la somma di 95 senatori M5S, 35 del Pd, 17 di Italia viva, 5 di Leu, 7 del gruppo Misto e 3 delle Autonomie.
E’ la base che garantisce (seppur sul filo di lana) di continuare ad avere i numeri. Si può arrivare a 165 se i tre senatori della Svp si schierano con la maggioranza senza se e senza ma. Una scelta che finora non hanno fatto. Il loro comportamento è cambiato e non dà garanzie. All’inizio, alla prima fiducia, i tre esponenti altoatesini si sono astenuti. Nelle ultime occasioni, invece, hanno votato a favore. Va ricordato che la SVP a Bolzano è alleata al centrodestra. E quindi su questi voti non si può dare nulla per scontato, soprattutto alla luce di possibili scelte in coerenza con l’alleanza locale.
Il ruolo dei senatori a vita: Monti e Cattaneo sostenitori?
Un altro capitolo è quello dei senatori a vita che già in passato con il loro sostegno sono riuscita a tenere in piedi qualche governo. Attualmente, i senatori a vita sono 6: Giorgio Napolitano, Mario Monti, Elena Cattaneo, Carlo Rubbia, Renzo Piano e Liliana Segre. Gli unici due che partecipano abbastanza assiduamente alle sedute del Senato sono Monti e Cattaneo.
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E in qualche circostanza, più il primo della seconda, hanno espresso il loro voto per il governo. Non una garanzia, ma una possibilità. Piano e Rubbia, invece, non sono quasi mai presenti e anche Napolitano e Segre, per ragioni diverse, partecipano raramente. Quindi, al tirar delle somme, la maggioranza può arrivare fino a 167 come numero massimo solo con il sostegno, non garantito né continuo, di Monti e Cattaneo.