Cassa integrazione, Gasparri: Tridico e Catalfo si devono dimettere

In un intervento in aula, Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, ha affermato: “Tridico e Catalfo non si devono dimettere perché lo chiede Gasparri o Forza Italia” ma perché “circa 1,2 milioni di cittadini non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione”.

gasparri

Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, è intervenuto nell’aula del Senato in occasione della discussione del nuovo decreto relativo all’emergenza coronavirus. E’ duro l’attacco nei confronti del presidente dell’Inps Tridico e della ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Gasparri afferma: “Colgo l’occasione della discussione di un decreto, che sostanzialmente sana precedenti provvedimenti come i Dpcm, con cui sono stati limitati diritti e libertà fondamentali, per parlare delle inadempienze del Governo“. A muovere la critica di Gasparri sembra essere innanzitutto la mancata erogazione della cassa integrazione. Secondo quanto riportato da Gasparri, la mancata erogazione della cassa integrazione riguarderebbe “circa un milione e duecentomila persone. Il presidente dell’Inps Tridico aveva promesso pubblicamente una data per i pagamenti e non ha mantenuto la parola con la copertura del ministro Catalfo. Ha confuso le domande presentate di Cig con le persone giocando apertamente sull’inganno”.

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inps - tridico

Gasparri mette, quindi, entrambi alla sbarra degli accusati, ognuno con le proprie mancanze: “Tridico e Catalfo non si devono dimettere perché lo chiede Gasparri o Forza Italia, si devono dimettere perché il presidente del Consiglio di indirizzo e di vigilanza dell’Inps, Guglielmo Loy, ha confermato l’altro ieri in un’intervista che circa 1,2 milioni di cittadini non hanno ancora ricevuto la Cig”. Un intervento contrario ai numeri forniti da Tridico appena due giorni fa, che parla di 25mila lavoratori in attesa della cassa integrazione. A queste vanno aggiunte altre 130mila richieste arrivate a giugno, ancora da processare. Ospite a Mezz’ora in più, Tridico ha affermato: “Fino a maggio è stato tutto pagato, tranne 25 mila posizioni in corso di verifica, mentre sono 134 mila le persone che hanno mandato le domande di cig a giugno”. Sui pagamenti anticipati ai lavoratori delle aziende, Tridico ha poi specificato: “La cig è stata pagata in gran parte dall’Inps e il resto dalle aziende. Che le imprese anticipino la cig è una regola. Abbiamo il pagamento diretto che ha funzionato molto, per 5,3 milioni di prestazioni. Per 4,7 milioni di prestazioni invece le aziende hanno anticipato, ma sono soldi di cui rientreranno in possesso versando meno contributi”.

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