Il gip ha fissato la prossima udienza per l’inchiesta “Angeli e Demoni” per il prossimo 30 ottobre. E sul caso Bibbiano torna a farsi sentire Salvini: “Il Pd si faccia un esame di coscienza”.
Torna in prima linea l’indagine che riguarda i fatti accaduti a Bibbiano. Riprenderà nelle prossime settimane, infatti, l’inchiesta denominata “Angeli e Demoni”, legata alle presunte irregolarità nell’affido dei minomi in Val d’Enza. Il prossimo 30 ottobre si terrà la prossima udienza davanti al giudice per le indagini preliminari, con la Procura di Reggio Emilia che ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone. Tra le persone inserite nel registro degli indagati c’è anche Andrea Carletti, il sindaco di Bibbiano accusato di falso e abuso di ufficio.
Una vicenda che dunque si riapre, e che nei mesi precedenti all’emergenza Coronavirus sembrava essere definitivamente alle spalle di tutti. Anche se non sono mancati i tentativi, soprattutto da parte del centro-destra, di cavalcare l’onda di Bibbiano per puri scopi politici. E anche adesso, dopo la notizia dei nuovi rinvii a giudizio e della prossima udienza fissata ad autunno inoltrato, non sono mancate le reazioni da parte degli esponenti dell’opposizione. D’altronde, “Parlateci di Bibbiano” era diventato ormai un vero e proprio slogan elettorale, utilizzato – senza successo – nella recente campagna per le elezioni in Emilia Romagna.
Ci ha pensato, come spesso accade, Matteo Salvini ad aprire le danze. Il suo nuovo post sui social è un altro attacco diretto ai rivali politici. In particolare a quel Partito Democratico che viene considerato ancora una volta responsabile, con i suoi esponenti nel territorio di Bibbiano, di quanto è accaduto. “Quello che a sinistra è stato definito un semplice raffreddore ha prodotto 24 richieste di rinvio a giudizio – scrive Salvini – . Su Bibbiano attendiamo le sentenze, come è giusto che sia, ma dal Pd e dintorni dovrebbero farsi un esame di coscienza per l’arroganza e la superficialità con cui hanno liquidato il dolore di troppe famiglie”.
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Gli fa eco, come spesso, accade, Giorgia Meloni. Il leader di Fratelli d’Italia sostiene che “le 24 richieste di rinvio a giudizio della Procura di Reggio Emilia nell’inchiesta “Angeli e Demoni” confermano che la nostra battaglia per chiedere verità e giustizia non era campata in aria. La sinistra ha tentato in tutti i modi di minimizzare e insabbiare lo scandalo Bibbiano”. La Meloni svela che continuerà a chiedere “condanne esemplari per gli orchi che hanno rubato i bambini dalle loro famiglie per guadagnarci sopra”. E si continuerà a parlare di Bibbiano “finché non sarà fatta piena luce su quello che è successo”.
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