Un medico in famiglia, ricordate Alberto? Oggi fa l’artista di strada

Un Medico in Famiglia è stata una delle fiction più amate di sempre tra quelle offerte dal palinsesto della Rai. La serie seguiva le vicende della famiglia Martini che nella prima stagione era guidata sia da Nonno Libero (Lino Banfi), sia dal medico Emanuele Martini (Giulio Scarpati). Proprio nella prima stagione faceva il suo ingresso il nipote del protagonista, Alberto, che era interpretato da Manuele Labate.

Alberto rappresentava un po’ il personaggio ribelle e problematico, un adolescente che non trovava il proprio posto nel mondo, che veniva “scaricato” da sua madre alle cure di uno zio quasi iper-protettivo e che doveva in qualche modo fare pace con la rabbia che provava dentro di sé e che lo metteva sempre in qualche guaio. Proprio per la tipologia del personaggio interpretato, Manuele Labate è stato a lungo uno degli attori più amati dalle fan dello show.

Che fine ha fatto Manuele Labate?

Dopo il grande successo ottenuto da Un Medico in Famiglia, però, qual è stato il percorso intrapreso dal bel Manuele Labate? L’attore ha continuato la sua carriera continuando a recitare in alcune serie di grande successo per il piccolo schermo.

Manuele Labate, classe 1983, è infatti apparso in prodotti come Il Bello delle Donne, L’Ultimo Rigore, Sfida al Cielo e Il Sangue e La Rosa. Ma sembra che il vero amore dell’attore romano non fosse la recitazione, o almeno non solo. Il ragazzo, infatti, è sempre stato affascinato da un altro tipo di arte: la street art.

Durante un’intervista con Spy ha spiegato quello che intende, dicendo: “Esistono degli spazi comuni che vengono dati in cessione agli artisti di strada per ‘salvarli’ dal degrado dello smog o delle intemperie. È un modo per togliere il grigio dalla città

manuele labate

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Manuele Labate e la recitazione

La passione dell’attore per la street art ha allontanato Labate dalla macchina da presa e dal mondo della recitazione. Sempre su questo argomento è tornato, spiegando la sua posizione.

Ecco quello che ha detto: “Da quando è nata mia figlia Aurora è cambiata la mia testa e il lavoro ne ha risentito di riflesso. Ho un pochettino penalizzato il tempo dedicato alla recitazione. E allora la crisi, e il cinismo del mondo dello spettacolo che ti dimentica in fretta, così, alla fine sono diminuite le ore di set e sono aumentate le ore di pittura, fino ad averla fatta diventare una professione… chiamiamola parallela”

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