La corsa al vaccino contro il Covid-19 prosegue senza sosta, e la compagnia francese Sanofi (in collaborazione con la britannica GSK) accelera sul programma dei test e della produzione delle dosi.
Secondo quanto si apprende, la casa farmaceutica francese Sanofi ha dichiarato che prevede di ottenere l’approvazione per il potenziale vaccino contro il Covid-19 entro la prima metà del prossimo anno. Se la tabella di marcia riuscirà dunque a seguire i ritmi stabiliti e annunciati dalla compagnia, già entro il secondo semestre del 2021 il vaccino potrà essere messo a disposizione del mercato su larga scala – con dei tempi previsti che paiono dunque più rapidi di quanto precedentemente pronosticato.
Sanofi sta sviluppando il vaccino contro il Covid-19 insieme alla britannica GlaxoSmithKline (GSK). L’inizio dei test di fase 1 e 2 sull’uomo del farmaco era previsto per il mese di dicembre 2020, ma secondo le ultime informazioni ufficiali pare che le sperimentazioni verranno anticipate a settembre. Conseguentemente, allora, anche tutto il programma subirà un’accelerazione, così come quello di un altro candidato – che si basa sulla tecnologia mRNA – sviluppato in collaborazione con la compagnia biotech statunitense Translate Bio.
A spiegare meglio la situazione è intervenuto il vicepresidente John Shiver, raccontando che “le cose sono maturate molto rispetto a dove eravamo”. Mentre John Reed, capo della ricerca Sanofi, ha dichiarato ai media che a “guidarli” è ora “il dialogo con le autorità regolatorie”.
La compagnia ha inoltre annunciato anche che è intenzionata a raggiungere una capacità di produzione pari a 100 milioni di dosi del vaccino a Dna ricombinante entro la fine del 2020, e di un altro miliardo di dosi nel 2021. Infatti, sebbene non sia chiaro quante dosi saranno necessarie per proteggere ogni persona che vorrà vaccinarsi contro il nuovo coronavirus, la società prevede al momento che potrebbero essere necessari due periodi di vaccinazione, con un intervallo di quattro settimane l’uno dall’altro. Se ciò venisse allora confermato, e se il vaccino risultasse ovviamente funzionante, Sanofi potrebbe fornire dosi a sufficienza per proteggere circa 50 milioni di persone nel 2020 e 500 milioni nel 2021.
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Ad ogni modo, sono diverse le aziende che si ritrovano impegnate nella corsa al vaccino, al punto che già le istituzioni internazionali si stanno organizzando per garantirne l’accesso. Secondo quanto viene riportato da un comunicato di Medici Senza Frontiere, inoltre, domani e dopodomani si riunirà il board del Gavi, l’alleanza globale per i vaccini, e il primo punto che verrà affrontato nel summit sarà proprio il “Covax“. Scopo del “Covax”, ovvero quel meccanismo ideato per l’accesso al vaccino una volta che sarà reso disponibile sul mercato internazionale, sarà quello di monitorare e coadiuvare la distribuzione delle dosi anche ai Paesi più in difficoltà.
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