Il 18enne è entrato al liceo “Cesaris” di Casalpusterlengo per svolgere il suo esame di maturità. Ha tenuto l’arma nascosta finchè non è arrivato il suo turno, poi l’ha puntata contro i docenti. Una di loro lo ha fermato in tempo.
Si è sfiorata la tragedia in un istituto superiore di Casalpusterlengo, in provincia di Lodi. Lì dove quattro mesi fa si sono vissuti i primi momenti di panico e di paura per via dell’arrivo del Coronavirus, il terrore è tornato, seppur per i componenti di una commissione che ha svolto in questi giorni gli esami di maturità. La paura è stata causata da uno degli studenti che avrebbe dovuto svolgere l’esame, ma che forse non era abbastanza preparato per esservi sottoposto. Tanto da aver provato a ricorrere alle minacce pur di portare a casa la laurea.
Il ragazzo di 18 anni si è presentato presso l’istituto superiore “Cesaris” della cittadina del Lodigiano. Con sè non aveva i libri per ripassare, ma un oggetto che secondo lui gli sarebbe tornato utile per riuscire a superare l’esame di maturità. Aveva infatti portato nel plesso una pistola, nascosta però in maniera accurata finchè non è toccato a lui fronteggiare la commissione di esame. E così, una volta entrato in aula per iniziare il proprio esame, invece di iniziare a esporre le argomentazioni, ha tirato fuori la pistola con fare a dir poco minaccioso.
L’obiettivo del giovane studente era quello di minacciare i componenti della commissione, in modo da ottenere il superamento dell’esame di maturità senza aver praticamente detto una parola sul programma studiato. Per fortuna, mentre aleggiava la paura, una delle professoresse che componeva la commissione è stata sufficientemente lucida. Così è riuscita a sottrarre la pistola dalla mano dello studente, anche se alcune fonti sostengono che il giovane avesse lasciato l’arma sul banco. In ogni caso, il suo raptus è stato placato ed è stato possibile far intervenire le forze dell’ordine.
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Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Codogno, chiamati non appena si sono sentite le prime urla provenire dall’aula. Con loro sono intervenuti anche alcuni agenti della polizia locale, i quali si sono occupati di sentire a caldo i protagonisti involontari di questa assurda vicenda. Nel frattempo, lo studente 18enne è stato accompagnato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Codogno: di lui si stanno occupando i medici per accertarne lo stato di salute mentale. Si continua a indagare, anche perchè si cerca di capire come sia stato possibile consentire l’ingresso a scuola di un’arma da fuoco, prontamente sotto sequestro.