Inviati tamponi di massa in Veneto, Crisanti, nominato consulente della Procura durante l’emergenza Covid dichiara ” Spero di fare bene anche qui”.
Si è svolto il colloquio in Procura a Bergamo del Direttore del dipartimento del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, laureato a La Sapienza di Roma. Il motivo del colloquio è dovuto al fatto che i pubblici ministeri vogliono dare a Crisanti l’incarico di consulente della Procura riguardante le inchieste aperte sull’emergenza Coronavirus in Bergamasca. Durante questo colloquio Crisanti ha ricevuto quattro quesiti, di cui uno sulla chiusura e la riapertura del Pronto Soccorso dell’ospedale di Alzano e sulla mancata zona rossa nei comuni di Alzano Lomabado e Nembro, Crisanti ha dichiarato «Se all’ospedale di Schiavonia (Padova) avessimo fatto come ad Alzano, sarebbe stata una strage».
Con queste parole il medico ha fatto riferimento alla mancata chiusura dell’Ospedale Pesenti Fenardi. Crisanti ancora non ha accettato l’incarico, “Non ho ancora firmato nulla, sono qui per confrontarmi con loro” ha detto. Già nei giorni scorsi era circolata l’ipotesi che Crisanti potesse essere nominato consulente della procura. L’Ufficio giudiziario ha sulla vicenfa aperto numerosi fascicoli: uno sulla mancata zona rossa nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro, a inizio di marzo, l’altra sulla chiusura e la successiva riapertura del Pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo. Proprio nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata zona rossa i pm bergamaschi, nei giorni scorsi, avevano sentito come persone informate sui fatti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i ministri della Salute e dell’Interno Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, il presidente della Regione Lombardia. Attilio Fontana e l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.