Alla fine di luglio nella provincia tra le più colpite dal coronavirus mancheranno 66 medici, uno su dieci. Si sta valutando l’uso di specializzandi e l’appoggio degli infermieri di famiglia
Le cause sono molteplici: la fine degli incarichi provvisori, la pensione, il decesso. Alla fine di luglio a Bergamo, una delle provincie più colpite dal Covid, mancheranno 66 medici di base, il 10 per cento del totale. Per queste ragioni, l’Ats ha deciso di chiedere a chi sta andando in pensione, di rimandare di qualche mese “al fine di assicurare un riferimento ai pazienti”. È quanto riportato da L’Eco di Bergamo, che ha spiegato anche come l’Azienda abbia già postato un annuncio, per nove medici provvisori, sul sito dell’ordine dei medici di Milano. Sono anche in valutazione la possibilità di utilizzare specializzandi e l’appoggio degli infermieri di famiglia.
“Ats Bergamo – spiega il direttore Massimo Giupponi – sta attivando tutte le leve a sua disposizione per governare nel miglior modo possibile questa situazione. Per farlo è necessaria una forma di raccordo e collaborazione” che coinvolge dai medici alle farmacie, alla rete sociosanitaria, ai Comuni. “Sono sicuro che il lavoro di raccordo e di relazioni che si è sviluppato in Ugoretec (l’unità di governo delle reti territoriali Covid) in questi mesi faciliterà questa azione di raccordo“.