La casa editrice cattolica Ignatius Press annuncia con entusiamo la pubblicazione del diario di prigionia del cardianale George Pell, accusato di pedofilia e prosciolto durante il secondo appello per mancanza di prove.
Lo scorso 7 aprile, l’Alta corte australiana ha prosciolto dopo 13 mesi di reclusione l’ex super segretario all’economia del Vaticano e cardinale George Pell, 79 anni, condannato a 6 anni di reclusione nel dicembre 2018 per pedofilia. In particolare, il cardinale era stato accusato di aver abusato di due coristi di 13 anni nel 1996 nella sacrestia della cattedrale di Melbourne, in Australia. Un accusa che il cardinale Pell ha sempre dichiarato infondata, negando fino all’ultimo quanto sospettato nei suoi confronti. Uno dei due coristi è morto per overdose nel 2014 e il padre della vittima intentò causa civile contro Pell. E’ questo l’ostacolo giudiziario che il cardinale deve ancora affrontare.
Pell descrive il suo tempo in carcere come “difficile e spiacevole”, ma non la peggiore forma di sofferenza possibile, traendo da questa esperienza anche una lezione di vita che ha rafforzato in lui la verità della visione cristiana e della sofferenza redentrice. “Il messaggio cristiano funziona. Non perché sono stato assolto, ma questo insegnamento cristiano mi ha aiutato a sopravvivere”, afferma il cardinale all’Australian Catholic Students Association.
Un’esperienza che ha portato Pell a scrivere un diario di prigionia. A pubblicare il diario di Pell sarà la casa editrice cattolica Ignatius Press probabilmente nella primavera 2021, sfruttando tale occasione per fare appello e incoraggiare le donazioni a sostegno delle spese legali ancora in sospeso del vescovo assolto. Un diario che secondo il direttore della sopracitata casa editrice, padre Joseph Fessio, “diventerà un testo classico di spiritualità”, un diario di circa 1.000 pagine che sarà stampato in tre o quattro volumi. Padre Fessio descrive l’esperienza del cardinale Pell come una “terribile ingiustizia”, una vicenda che non riguarda solo Pell ma la Chiesa nel suo complesso: “ La sua vittoria non è stata solo una vittoria per un uomo. È stata una vittoria per la Chiesa”, rivelando a tutto il mondo fino a che punto si spingono i nemici della Chiesa e quanto ingannevoli possono essere pur di screditarla.