Giovanni Princi, coinvolto nell’omicidio di Luca Sacchi, è stato oggi condannato a 4 anni. Accusato di aver preso parte alla trattativa sulla droga, con lui si convalida la prima condanna legata alla vicenda dell’uccisione del personal trainer di Roma.
Nella giornata di oggi, lunedì 22 giugno, il gup di Roma Pier Luigi Balestrieri ha inflitto la prima condanna nella vicenda legata all’omicidio di Luca Sacchi. Giovanni Princi, l’ex compagno di scuola del personal trainer ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso a Roma, è stato dunque condannato a 4 anni nel processo con rito abbreviato. Il giudice ha accolto la richiesta del pm Nadia Plastina che contesta a Princi la violazione della legge sugli stupefacenti.
Giovanni Princi, amico di infanzia di Luca Sacchi, era infatti accusato del tentativo di acquisto di 15 chilogrammi di marijuana. Secondo quanto avanzato dall’ipotesi investigativa, il giovane (che rimane agli arresti domiciliari) avrebbe fatto da intermediario assieme alla fidanzata di Luca, l’ucraina Anastasiya Kylemnyk, nella trattativa per l’acquisto di un quantitativo di 15 chili di marijuana in cambio di 70mila euro.
Una compravendita, questa, che venne effettuata con il gruppo di San Basilio, capeggiato da Valerio Del Grosso, l’autore del colpo di pistola che ha ucciso Luca Sacchi nella notte tra il 23 e il 24 ottobre davanti al pub John Cabot, e dal complice Paolo Pirino. Per Princi, il pm Nadia Plastina aveva chiesto una condanna a 6 anni e 4 mesi di carcere e una multa di 30mila euro.
È morto freddato da un colpo di pistola alla testa il giovane Luca Sacchi, personal trainer romano che nell’ottobre scorso si è ritrovato coinvolto in una trattativa finita in tragedia. Con lui c’erano la sua ragazza Anastasiya Kylemnyk e il suo amico d’infanzia Giovanni Princi, oggi condannato a 4 anni.
LEGGI ANCHE: Mondo di Mezzo, Carminati contro l’ex legale: “Sarei rimasto in carcere”
LEGGI ANCHE: Poliziotto 49 anni soccorso dal 118, ha trovato la morte lungo la provinciale
Con Princi, allora, si è inaugurato il primo processo legato all’omicidio Sacchi, ma per il padre del giovane questo non basta per ottenere giustizia.”Francamente mi aspettavo qualcosa di più” ha infatti commentato Alfonso Sacchi ai giornalisti che l’hanno intervistato. “Mio figlio non ci sta più. Vediamo che succede domani” ha poi continuato, sempre rivolgendosi alle penne de Il Messaggero, mentre si riferiva all’udienza in corte d’assise dove sono sotto processo Valerio Del Grosso, Paolo Pirino, Marcello de Propris – colui fornì l’arma del delitto – e il padre di quest’ultimo, Armando – colui che invece deteneva l’arma in questione.
Il Torino di mister Vanoli è partito molto bene in Serie A e, nonostante le…
Dai fasti degli anni '90 e dei primi 2000 sembra passata un'eternità. Ormai da più…
Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…
Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…
Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…
Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…