Ivan Scalfarotto, candidato come presidente della Regione Puglia, si scaglia contro la politica dei populismi: “La nostra idea di buon governo non è ne’ di destra ne’ quella di Emiliano o dei 5 Stelle”.
In una recente intervista per il quotidiano de La Repubblica, Ivan Scalfarotto ha spiegato ai giornalisti il perché della sua decisione di partecipare alla corsa regionale in Puglia. Ex vice presidente del Partito Democratico e attualmente sottosegretario agli Esteri, Scalfarotto ha infatti annunciato ufficialmente ieri la sua candidatura come presidente della Regione, concorrendo per Italia Viva, Azione e +Europa.
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Secondo quanto spiegato dallo stesso Ivan Scalfarotto ai giornalisti de La Repubblica, il candidato per Italia Viva, Azione e +Europa avrebbe deciso di partecipare alla corsa regionale perché “non sarebbe stato giusto costringere i pugliesi a dover scegliere tra tre populismi: quello antieuropeista della destra, quello di palazzo impersonificato da Michele Emiliano. Quello della decrescita felice del Movimento 5 Stelle. La nostra coalizione è in campo per rappresentare il dinamismo e il talento dei pugliesi”.
Dal punto di vista di Scalfarotto, del resto, non sarebbe affatto una questione da poco conto la grande differenza che sussiste tra gli anni maturati – e si parla di un decennio – come presidente della Regione da parte di Nichi Vendola, rispetto ai 5 guadagnati invece dal pentastellato Michele Emiliano. Per il candidato di Italia Viva, la partita di Vendola sarebbe già “un’ottima esperienza di governo”, mentre per il collega grillino le parole usate assumono toni abbastanza diversi.
“Emiliano non dice mai che la sua è una coalizione di centrosinistra. Perché non lo sono state le sue politiche: su Xylella, Tap, Ilva ha fatto il contrario dei nostri governi nazionali. La Puglia è una delle poche regioni che non ha ancora una legge elettorale che garantisca la parità di genere. O che non ha un assessore alla Sanità, perché tutto è nelle mani di Emiliano”, spiega infatti Scalfarotto ai giornalisti.
Contrapposta quindi soprattutto alla bandiera del Movimento 5 Stelle, Scalfarotto propone quella di Italia Viva insieme a +Europa e Azione, che sono tutte “forze politiche moderne, che hanno un’idea del Paese che si basa su fiducia e non sulla paura”. Lo stesso candidato, infatti, si definisce come “un convinto europeista”, la cui storia politica si basa su punti e tematiche quali “internazionalizzazione e crescita sostenibile”.
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Una contrapposizione che, sebbene si scagli anche contro Raffaele Fitto e la Lega – considerati “i suoi avversari” – incalza gli attacchi sulla questione del “voto di scambio: alle primarie per Emiliano ha votato un sindaco con simpatie di Forza Nuova, all’Acquedotto pugliese c’è l’ex sindaco di Forza Italia di Bari. Cosa c’entra la sinistra con tutto questo?”. Perché per il candidato di Italia Viva una buona politica di governo non può essere considerata “la politica di Emiliano o quella dei 5 Stelle”.
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