Il presidente del Governo spagnolo Pedro Sanchez parla alla nazione a poche ore dal termine dello stato di allerta, indetto il 14 marzo: “Il virus potrebbe tornare e potrebbe di nuovo scuoterci con una seconda ondata. Dobbiamo evitarlo a tutti i costi. Dobbiamo essere preparati”.
Sta per giungere al termine lo stato di allerta introdotto in Spagna lo scorso 14 marzo a causa dell’emergenza coronavirus. Tra poche ore la Spagna si dichiarerà ufficialmente fuori pericolo (per il momento). A mezzanotte è infatti prevista l’eliminazione delle strette alla mobilità, oltre alla riapertura delle frontiere con i Paesi Ue, a eccezione del Portogallo. Il presidente Pedro Sanchez per l’occasione si rivolge alla nazione, invitando la popolazione a non abbassare la guardia: “Il virus può tornare e può di nuovo scuoterci con una seconda ondata. Dobbiamo evitarlo a tutti i costi. Dobbiamo essere preparati”. Sanchez parla dalla Moncloa e ringrazia tutti coloro che si sono spesi in prima linea, soprattutto i lavoratori del sistema sanitario spagnolo. Poi un grazie anche alla popolazione che, nonostante le difficoltà, ha mostrato grande autocontrollo e disciplina. Poi un commento anche all’Europa e alla sua risposta alla crisi: “L’Europa ha imparato la lezione”.
Così la Spagna può tornare a una “nuova normalità”, dopo tre mesi di restrizioni e ben sei proroghe dello stato d’allerta. Ma, come sottolineato dal quotidiano El Pais, questa fase manterrà alcune regole, strettamente legate alle comunità autonome. Spetterà a loro gestire nella maniera adeguata la crisi, a loro stabilire nuove misure. Le comunità di Madrid, Cantabria e Catalogna hanno già annunciato: sono in lavorazione leggi autonome per scansare l’eventualità di una seconda ondata di coronavirus. La Galizia, invece, è partita addirittura in anticipo, inaugurando la nuova fase già lunedì scorso. Ieri, invece, hanno dato il via anche i Paesi Baschi, Cantabria e Catalogna. Tutti gli altri inizieranno, invece, a partire dalla mezzanotte di oggi.
Ma cosa cambia esattamente? Innanzitutto lo spostamento tra regioni tornerà senza restrizioni. Restano, però, le misure relative al distanziamento sociale e all’utilizzo di dispositivi di protezione (nel caso in cui sia impossibile rispettare la distanza di un metro e mezzo). Per quanto riguarda le residenze per anziani, Madrid ha stabilito per le strutture un sistema di sorveglianza a distanza. Le residenze, infatti, dovranno mantenere un coordinamento continuo con il sistema sanitario nazionale. Le aziende dovranno munirsi degli strumenti necessari per rispettare le misure di prevenzione e di igiene. Infine, negli aeroporti sono stati disposti controlli medici obbligatori. Il termine di questi provvedimenti è ancora tutto da stabilire. A decidere per il via libera definitivo saranno il ministero della Sanità e le comunità autonome non appena lo riterranno opportuno.
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