La guardia di un motel uccide un afroamericano

Un altro omicidio da parte di una guardia privata si è tenuto in un motel a Tulsa, Washington. Rimane acceso il dibattito sul razzismo e sull’abuso di potere.

Tulsa - metoweek.com

La vittima è un 36enne che risponde al nome di Carlos Carson. L’uomo era padre di tre figli e si era andato a lamentare con il gestore del motel perché la sua auto sembrava essere stata vandalizzata. Ad intervenire è stata la guardia di turno, Christopher Straigh che, una volta uscito dal motel, ha usato contro di l’uomo uno spray urticante. La vittima è riuscita a reagire ma una volta ripreso dal bruciore dello spray, la guardia lo ha freddato sparandogli un colpo alla testa. Adesso l’uomo è accusato di omicidio premeditato e dovrà rispondere dell’assurdo gesto compiuto. Intanto Carlos lascia tre figli, una moglie e tanti amici pronti a sostenerlo e tutto per un gesto immotivato che odora di razzismo. Straigh, 53 anni anni infatti, è un ex sergente e un ex agente penitenziario del carcere della contea di Tulsa, dove ha subito varie accuse di cattiva condotta, anche per discriminazione razziale.

Nella stessa città di Tulsa ieri si è tenuto anche il primo meeting di Donal Trump dopo due mesi di lockdown. L’evento ha sollevato diverse proteste nei giorni scorsi per il pericolo che potesse creare assembramenti. Negli ultimi dieci giorni i casi di coronavirus negli Stati Uniti sono aumentati e i cittadini si sono appellati alla Corte Suprema dello Stato per impedire l’evento. Il ricorso però è stato respinto. Il meeting in programma al Bok Center, può ospitare fino a 19 mila posti, che sono già stati esauriti per l’evento. Tra le altre cose Tulsa, la città scelta, ha alle spalle una lunga storia di tensioni che nel 1921 sfociarono in uno dei peggiori massacri razziali di tutta la storia statunitense.

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