Coronavirus, ministro Catalfo- rafforzare cassa integrazione e reddito cittadinanza (Getty) - meteoweek.com
E’ una vera e propria guerra dei numeri. C’è chi sostiene che la cassa integrazione sia celere, chi invece lamenta ritardi e inadempienze. Dov’è la verità?
Nonostante le parole di conforto delle istituzioni, le polemiche circa il ritardo delle integrazioni salariali non si placano. L’Inps dal canto suo fa sapere che circa il 96% degli aventi diritto ha ricevuto l’assegno in tempi record. Secondo le stime offerte dall’Istituto infatti, i lavoratori che stanno ancora aspettando l’accredito sarebbero pochissimi, “solo 123.500″.
Ma i dati forniti dall’INPS pare non siano attendibili, almeno stando ai risultati delle indagini svolte da alcuni organi di stampa. In realtà secondo le ricostruzioni, la platea di beneficiari che ancora aspetta, sarebbe tutt’altro che misera. Il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ed il Presidente INPS, Pasquale Tridico continuano a rassicurare circa il corretto funzionamento del sistema, ribadendo che il numero di beneficiari che non ha ancora ricevuto l’assegno è basso.
Basta solo un po’ di analisi critica
Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia ha recentemente parlato di un documento interno INPS che smentirebbe i dati forniti dall’Istituto. Sarebbero infatti ben un milione e 200 mila i lavoratori che non hanno ancora ricevuto la somma che gli spetta, una cifra ben lontana dalla stima offerta dall’ INPS.
Così per capire dove fosse la verità, alcuni giornali hanno provato a ricostruire l’accaduto. Nel documento interno Inps divulgato da Gasparri, si fa realmente riferimento ad un milione di lavoratori che ancora attende l’assegno, ma tra questi ci sarebbero anche quelli a cui il sussidio non spetta perchè non idonei per mancanza di requisiti. Insomma, un calcolo non eseguito nel modo corretto.
Tuttavia, pur eliminando coloro che non hanno i requisiti di legge e coloro che non hanno confermato la domanda, il numero di beneficiari che ancora attende i sussidi è ben lontano dai 123.542. La verità, dunque, pare sia nel mezzo.
C’è una larga fetta di lavoratori che ricevuto l’assegno in tempi accettabili, ma c’è anche una grandissima parte che ancora aspetta, e si domanda il perchè. Non si mette in discussione la volontà del Governo Conte di fronteggiare al meglio l’emergenza, ma il sistema di erogazione si è rivelato a tratti fallace. Ciò che è mancata è soprattutto la trasparenza, nasce da qui, l’indignazione di milioni di lavoratori.
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