Tracce di Coronavirus già a dicembre in acque scarico Milano e Torino

Tracce di Coronavirus già a dicembre in acque scarico Milano e Torino. Da un’analisi dell’Iss su acque di scarico raccolte prima dell’allarme Covid nel nostro Paese

Tracce di Coronavirus già a dicembre in acque scarico Milano e Torino
Tracce di Coronavirus già a dicembre in acque scarico Milano e Torino (GettyImages)

Uno studio dell’Iss in via di pubblicazione ha scoperto la presenza di tracce di Coronavirus già a dicembre nelle acque di scarico di Milano e Torino. Le acque sono state raccolte prima del manifestarsi del morbo nel nostro Paese. Ciò vorrebbe dire che il virus già circolava in Italia. Giuseppina La Rosa (Reparto di Qualità dell’Acqua e Salute del Dipartimento di Ambiente e Salute dell’Iss), che ha condotto lo studio con Elisabetta Suffredini (Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità pubblica veterinaria) commenta così la scoperta.

Dal 2007 con il mio gruppo portiamo avanti attività di ricerca in virologia ambientale e raccogliamo e analizziamo campioni di acque reflue prelevati all’ingresso di impianti di depurazione. Lo studio ha preso in esame 40 campioni di acqua reflua raccolti da ottobre 2019 a febbraio 2020, e 24 campioni di controllo per i quali la data di prelievo (settembre 2018 – giugno 2019) consentiva di escludere con certezza la presenza del virus”.

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“I risultati”, prosegue La Rosa,”confermati nei due diversi laboratori con due differenti metodiche, hanno evidenziato presenza di RNA di SARS-Cov-2 nei campioni prelevati a Milano e Torino il 18/12/2019 e a Bologna il 29/01/2020. Nelle stesse città si sono trovati campioni positivi anche nei mesi successivi di gennaio e febbraio 2020, mentre i campioni di ottobre e novembre 2019, come pure tutti i campioni di controllo, hanno dato esiti negativi”.

Si tratta di una ricerca che può aiutare a capire l’inizio della circolazione del morbo in Italia. Il direttore del Reparto Qualità dell’Acqua e Salute Luca Lucentini, sostiene che “il ritrovamento del virus non implica automaticamente che le catene di trasmissione principali che hanno portato poi allo sviluppo dell’epidemia nel nostro Paese si siano originate proprio da questi primi casi, ma, in prospettiva, una rete di sorveglianza sul territorio può rivelarsi preziosa per controllare l’epidemia” .

La direttrice del Dipartimento Ambiente e Salute Iss, Lucia Bonadonna, aggiunge:”abbiamo presentato una proposta di azione al Ministero della Salute per l’avvio di una rete di sorveglianza su SARS-CoV-2 in reflui, e già nel luglio prossimo avvieremo uno studio pilota su siti prioritari individuati in località turistiche. Sulla base dei risultati dello studio pilota, contiamo di essere pronti per la sorveglianza sull’intero territorio nazionale nei periodi potenzialmente più critici del prossimo autunno”.

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