Recovery Fund, l’Austria non vuole la condivisione del debito

Appuntamento a metà luglio a Bruxelles. L’Austria continua con la linea dura, Kurz non vuole saperne di condivisione del debito.

Kurtz Austria sul Recovery Fund

Il confronto è durato un paio di ore, poi il rinvio. Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha spiegato in conferenza stampa, che riguardo il Recovery Fund e il quadro pluriennale di bilancio Ue “sta emergendo consenso” ma “su alcuni argomenti bisogna continuare a discutere”, e quindi “ora negozieremo”. L’appuntamento è fissato a metà luglio a Bruxelles, “è essenziale decidere il prima possibile”.

Angela Merkel: «Situazione difficile, Recovery Fund serve ora»

È urgente, secondo Angela Merkel, arrivare velocemente ad un’intesa. La cancelliera, citando la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha ribadito che “le implicazioni economiche della pandemia sono molto dure, siamo di fronte alla sfida più grande dalla Seconda guerra mondiale”. La Merkel prevede però che i fondi europei arriveranno solo nel 2021:“Non credo che si possano versare i fondi già quest’anno”

L’Austria: «Solidarietà non è Europa del debito»

Il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, ha insistito che gli aiuti, soprattutto se a fondo perduto, debbano essere soggetti a controllo. L’Austria, – come l’Olanda, la Danimarca e la Svezia – è scettica riguardo al piano economico proposto dalla Commissione europea: 500 miliardi in sussidi non rimborsabili e 250 miliardi sotto forma di prestiti. Kurz si è augurato che si possa raggiungere un accordo soddisfacente per tutti al vertice di luglio. Ha anche insistito sul fatto che gli aiuti debbano essere limitati nel tempo per evitare qualsiasi tipo di mutualizzazione. Ha poi ribadito che preferirebbe i prestiti ai sussidi non rimborsabili e, nel caso di finanziamenti a fondo perduto, questi dovrebbero essere soggetti a controllo esterno e condizionato. Il premier olandese Mark Rutte invece, nel corso del vertice Ue ha menzionato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte elogiando il governo italiano per le sue riforme.

Gestione cookie