Aerei, Enac: i voli cancellati dal 3 giugno devono essere rimborsati. Dopo l’inchiesta del Sole 24 ore l’Ente per l’Aviazione civile fa retromarcia
L’Enac (Ente Aviazione Civile) torna sui suoi passi in merito ai rimborsi sui voli cancellati, richiamando le compagnie aeree che operano nel nostro Paese a seguire le regole europee sui diritti dei passeggeri, nonché a rimborsarli per i voli cancellati dal 3 giugno, invece di concedere loro voucher. Un articolo del Sole 24 Ore del 16 giugno scorso segnalava che in Italia le compagnie non stanno rimborsando i biglietti dei voli cancellati per via del Covid-19 ma sostituiscono il rimborso con dei voucher da usare per un anno per prendere altri biglietti, come stabilito dal Decreto Cura Italia. Ma i regolamenti europei dicono invece che sono i passeggeri a dover decidere se avere rimborso o voucher e se il passeggero preferisce essere rimborsato ciò deve avvenire entro 7 giorni.
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L’Enac spiega che “dato che a partire dal 3 giugno u.s. si sono rimosse le restrizioni alla circolazione delle persone fisiche all’interno del territorio nazionale e nell’area europea, Schengen, Regno Unito e Irlanda del Nord, le cancellazioni operate da tale data non sembra possano essere ricondotte, salvo casi specifici, a cause determinate dal Covid-19 (comeda art. 88 bis della L. 24 aprile 2020, n. 27), ma a scelte imprenditoriali. Pertanto, ferma restando la facoltà per i vettori di cancellare i voli programmati, la normativa applicabile è il Regolamento Comunitario n. 261 del 2004, che prevede, per le cancellazioni, l’informativa al passeggero, la riprotezione, il rimborso del prezzo del biglietto (non la corresponsione del voucher) e la compensazione, ove dovuta“.
Stesse regole valgono se il passeggero rinuncia a partire, tranne che per motivi di impedimento legati al Covid-19. “In tale caso saranno applicabili le condizioni di trasporto e tariffarie previste dal vettore“, prosegue l’Enac.
Le norme europee sono molto chiare, ossia il passeggero ha diritto di pretedere il rimborso anche se gli viene offerto un voucher. Le compagnie persistono con l’offrire solo voucher a causa del crollo di traffico che ha creato loro problemi di liquidità. In Italia il decreto Cura Italia del 17 marzo, divenuto legge n.27 del 24 aprile ha introdotto una regola anti-rimborsi che permette a compagnie aree e agenzie di viaggio di dare voucher validi un anno invece di rimborsare le somme versate anticipatamente.