Si tuffa, poi la tragedia: per Silvia Doriguzzi non c’è nulla da fare

Si tuffa nel Lago di Garda ma sbatte la testa e perde i sensi. Ripescata dai soccorritori, è morta poco dopo l’arrivo in ospedale.

Una ragazza bellunese di soli 20 anni, Silvia Doriguzzi, è morta ieri notte a Peschiera del Garda (Verona). La ragazza si è tuffata nel lago, dopo una festa con un gruppo di amici, ma non è più risalita a riva. A soccorrerla e portarla sul bagnasciuga un ispettore della Polaria di Villafranca di Verona, in quel momento fuori servizio. Silvia è morta però poche ore dopo in ospedale: troppo gravi le sue condizioni. La ragazza si trovava a Peschiera per un lavoro come barista in un locale della zona: avrebbe iniziato a breve. Tutto si è svolto in pochi minuti: dopo aver visto la ragazza cadere in acqua, l’agente fuori servizio ha avvisato i Carabinieri di Peschiera. È intervenuta una pattuglia che, assieme a un amico della giovane e all’ispettore di polizia, hanno iniziato a cercare Silvia, che è stata individuata priva di sensi sotto un pontile.

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I soccorritori si sono tuffati immediatamente per riportarla sulla spiaggia; la giovane era in arresto cardiaco e i Carabinieri hanno avviato le procedure di respirazione artificiale, alternandosi senza mai fermarsi per 10 minuti fino all’arrivo dei sanitari del 118: Medici ed infermieri hanno proseguito con la manovra per altri 20 minuti, fino a quando non è ripreso il battito cardiaco. La giovane – che risiedeva a Igne di Longarone – è stata trasportata all’ospedale «Pederzoli» di Peschiera del Garda, dove è arrivata  in gravi condizioni. Le successive indagini hanno permesso di ricostruire i fatti: la ragazza, dopo una serata in compagnia di amici – nella quale probabilmente ha abusato di sostanze alcoliche –  nel fare un tuffo ha battuto la testa e ha perso i sensi, restando sott’acqua per diversi minuti che, purtroppo, le sono stati fatali.

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