Appendino, continuerò a occuparmi di Torino. Caso Thyssenkrupp è schiaffo alle famiglie delle vittime

Chiara Appendino, sincada di Torino, è stata oggi intervistata in merito al suo mandato, alla sua decisione in merito alla strada politica, e agli ultimi sviluppi sul rogo della ThyssenKrupp.

chiara appendino - torino

Risale a quattro anni fa, ormai, il ballottaggio con il quale l’attuale sindaca di Torino, Chiara Appendino, era stata eletta come prima cittadina della sua città. E in merito alla possibilità di ricandidarsi o meno per la corsa elettorale, si è espressa oggi con i giornalisti dell’ANSA, hai quali ha rilasciato una ricca intervista.

“La mia decisione sulla candidatura arriverà in autunno, ma una cosa è certa: continuerò a fare politica e ad occuparmi della mia città“. Queste le parole con le quali Appendino ha però esordito la sua riflessione, dimostrando quindi di avere molto a cuore e di volersi ancora occupare della comunità alla quale appartiene.

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Appendino: impegno per Torino anche al di fuori delle istituzioni

Chiara Appendino (M5s) vinceva quattro anni fa il ballottaggio col sindaco uscente Piero Fassino (Pd), fatto che ha permesso alla città di Torino di testare con mano un mandato sotto la bandiera a 5 stelle. Ma il mandato sta per giungere al termine, ed è ora che la sindaca cominci a riflettere su quello che sarà il suo futuro politico.

“Fare politica vuol dire prima di tutto occuparsi della cosa pubblica e per farlo non bisogna per forza essere sindaco. In questi anni abbiamo avviato tanti progetti, che mi stanno tutti a cuore, e continuerò a seguirli. Non importa con che ruolo o da dove”, ha spiegato la prima cittadina ai giornalisti dell’ANSA, ribadendo dunque quanto riferito più volte in altre occasioni. Già per il Corriere della Sera, infatti, Appendino aveva dichiarato che sarebbe stata intenzionata ad occuparsi della sua comunità anche al di fuori delle istituzioni.

Rogo ThyssenKrupp, città arrabbiata: “Andremo dal ministro”

Ma oltre all’incontro con le penne dell’ANSA, con le quali si è toccato l’argomento del suo mandato, Appendino si è oggi espressa anche in merito a quello che è il caso della ThyssenKrupp. In merito a quel gravoso incidente, cioè, che proprio nello stabilimento di Torino (il 6 dicembre 2007) ha provocato un’esplosione che ha ucciso 7 operai.

“La Città è arrabbiata e farà tutto il possibile per non lasciare sole le famiglie e come sindaca è importante dire che la battaglia non è finita per la città. Andremo insieme dal ministro”, ha dunque spiegato Chiara Appendino, contestualmente a un incontro tenutosi a Palazzo Civico con i familiari delle vittime. “Ci sarà un incontro con il ministro Bonafede. Abbiamo deciso di andare insieme perché pensiamo che se le istituzioni fanno squadra si posso ottenere risultati migliori”.

rogo dello stabilimento della Thyssenkrupp
rogo dello stabilimento della Thyssenkrupp a Torino – foto via AGI

Sempre in occasione di questo incontro, la sindaca ha poi ringraziato le “mamme, che vogliono credere nella giustizia, per la forza che hanno messo negli anni in questa battaglia, che non è solo loro ma di tutta la città”. Perché “la decisione della magistratura tedesca riapre una ferita che non può essere minimamente rimarginata“, afferma la sindaca – mentre commenta la concessione della semilibertà ai manager tedeschi condannati per il rogo della Thyssenkrupp.

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“Stiamo cercando di capire quale può essere il percorso per non lasciarle sole e chiederemo anche ad altre istituzioni di aiutarci in questo senso. Speriamo di andare a Roma già la prossima settimana. Ieri il ministro ha chiamato le mamme si è detto disponibile a incontrarle, ma vogliamo fare squadra quindi cercheremo di fissare un incontro in cui possiamo esserci anch’io e l’assessore Giusta per capire bene quale strada si possa percorrere”, ha poi spiegato Appendino. Perché, ha tuonato infine la prima cittadina, la decisione della giustizia tedesca rappresenta “uno schiaffo alla loro battaglia, alla loro lotta. La Città, come ha fatto in passato, continuerà a schierarsi al loro fianco, siamo vicini”.

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