Atlantia, insoddisfatta del comportamento del Governo sul dossier Autostrade, ha scritto una lettera alla Commissione europea. Nella lettera “accusa il governo italiano di violare le norme europee e chiede a Bruxelles di intervenire nella disputa”.
Si fa sempre più aspra la guerra tra Altlantia e il Governo Conte. L’azienda Benetton controlla Autostrade, che è ritenuta responsabile del crollo del Ponte a causa dello scarso livello di livello di manutenzione della rete autostradale. Mancanze sottolineate anche dalla Corte dei Conti nella relazione del 18 dicembre 2019, che ha fatto notare l’esigenza di “una maggiore effettività dei controlli, accompagnata da una continua verifica sugli investimenti”. Poi la Corte dei Conti ha invitato a superare inefficienze come “i modelli tariffari, molte clausole contrattuali particolarmente vantaggiose per le parti private, gli investimenti in diminuzione o sottodimensionati con possibili extraprofitti”.
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Ora, dice il Governo, è necessario chiudere il dossier, prendere una posizione sul da farsi e trovare un accordo con l’azienda. Un accordo che però tarda ad arrivare. Proprio in questi giorni, allora, il Governo ha deciso di fare pressing sull’azienda, presentando un ultimatum: far entrare nel Cda Cassa depositi e Presiti e il gruppo F2I, il maggiore gestore indipendente italiano di fondi infrastrutturali. L’azienda ha tempo fino al 30 giugno per accettare la proposta. In caso di rifiuto, il Governo ha già annunciato una possibile revoca. Ieri Atlantia aveva risposto a tono: se Conte avesse continuato sulla linea dura, l’azienda avrebbe portato la questione in tribunale, in Italia e in Europa.
Atlantia scrive alla Commissione europea
Infatti, oggi arriva la notizia sulla contromossa di Atlantia che, cosciente della situazione, ha agito una settimana fa. L’azienda avrebbe scritto alla Commissione accusando il Governo italiano di “violare le norme europee e chiede a Bruxelles di intervenire nella disputa”. Lo riporta il Financial Times, esplicitando il contenuto della lettera inviata la scorsa settimana al vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, dal presidente Fabio Cerchiai e dall’ad Carlo Bertazzo. Atlantia accuserebbe il Governo di aver introdotto nel decreto Milleproroghe nuove norme che hanno consentito di “ridurre drammaticamente” la compensazione dovuta al gruppo qualora si arrivasse alla risoluzione anticipata del contratto di Autostrade per l’Italia.
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Il Financial Times riporta ancora: “Senza la nuova legge il Governo avrebbe dovuto pagare 23 miliardi di euro l’indennizzo per la risoluzione della concessione di Autostrade prima del 2038”. Poi una seconda accusa cade sulla modifica del meccanismo definizione dei pedaggi autostradali. E infine, stando a quanto emerso dal giornale: “Il top management di Atlantia lamenta anche che il Governo forzerebbe il gruppo a una vendita della quota di maggioranza in Autostrade a Cassa Depositi e Prestiti, di proprietà statale, a un valore ridotto creando un danno significativo a migliaia di investitori italiani e stranieri”. Insomma, nel braccio di ferro tra l’azienda e il Governo, Atlantia chiama in campo l’Europa, e la battaglia si fa sempre più calda.