Reyhaneh Ameri, 22 anni, aggredita il 15 giugno da suo padre con un’ascia e lasciata a dissanguarsi a pochi passi dal villaggio di Ekhtiar, in Iran.
Reyhaneh Ameri, 22 anni, è stata uccisa il 15 giugno da suo padre con un’ascia. Era rientrata a casa troppo tardi, verso le 23.30 e per questo aveva litigato con suo padre. Il giorno dopo, la sorella era andata a casa dei suoi genitori. Aveva cercato Reyhaneh, bussando ripetutamente alla camera di questa, chiusa a chiave. Pochi minuti dopo era rincasato il padre, che di fronte a questa situazione si era mostrato agitato e confuso e se n’era andato subito dopo. Sopraggiunta la madre, su insistenza della figlia, avevano aperto la porta della stanza, svelando uno spettacolo raccapricciante. Gli abiti di Reyhaneh erano sparsi sul pavimento e inzuppati di sangue, sotto di essi, una pozza scura enorme.
Il corpo ritrovato grazie allo smartphone
Una volta dato l’allarme la polizia aveva rintracciato il telefono cellulare della 22enne attraverso il dispositivo di localizzazione. Il telefono si trovava accanto al corpo abbandonato a pochi passi dal villaggio di Ekhtiar Abad, a 15 minuti di auto dalla città di Kerman, nell’Iran centro-meridionale. Reyhaneh era stata lasciata a morire lì, sanguinante, la sera prima. Il padre è stato subito arrestato, dopo che nella sua auto sono state ritrovate diverse macchie di sangue appartenente alla vittima, sui sedili e nel bagagliaio. Dopo l’arresto la madre di Reyhaneh è stata soccorsa in ospedale. Già nel 2017, l’uomo aveva picchiato violentemente la figlia con un bastone, durante quello che potrebbe sembrare un tentativo di omicidio, sventato dalla sorella terrorizzata.