La lenta ripartenza della Roma post coronavirus: metà dell’amministrazione della capitale lavora in smart working e crolla il numero di passeggeri su bus e metropolitane. I contagi, intanto, sembrano essere sotto controllo.
Pochi i casi, ma Roma decide di ripartire lentamente, spaventata da un improvviso aumento dei casi e, quindi, da una possibile nuova chiusura incombente. Quindi si riapre, sì, ma con prudenza, almeno per quanto riguarda uffici pubblici e mezzi di trasporto. L’unica attività che sembra esser ripartita, nell’ambito dei servizi, è la raccolta dei rifiuti. Il Messaggero, infatti, riporta: dall’inizio di giugno Ama ha trasportato circa 37mila tonnellate di indifferenziato all’interno degli impianti appositi (di trattamento e smaltimento). Più o meno la stessa quantità dei tempi pre-Covid. Una stima che indicizza però anche un’aumento del 20% tra fase 2 e fase 3. Questo nonostante l’assenza di turisti e il persistere dello smart working per molti dipendenti pubblici della capitale. Per quanto riguarda l’amministrazione pubblica, infatti, circa 5.500 dipendenti continuano a lavorare da casa. In altri termini gli unici uffici aperti al pubblico sembrano essere le Anagrafi (con una riattivazione del 50% degli sportelli). Per tutto il resto, si opta ancora per la digitalizzazione online.
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Roma però non sembra essersi fermata del tutto. Sembra piuttosto aver giustamente interiorizzato i principi del distanziamento sociale. E allora diminuisce di molto poco il traffico. Prima del coronavirus erano circa 1,1 milioni le vetture in circolazione a Roma. Oggi si parla di 900mila mezzi. Insomma, non si tratta di una drastica diminuzione. Il traffico sembra però più scorrevole, grazie alla chiusura di scuole e uffici, che evitano le tipiche code romane. Ma se il traffico “privato” sembra tutto sommato simile alla Roma pre-Covid, crolla drasticamente l’utilizzo di bus e metropolitane. Al momento a fare ricorso a questi mezzi di trasporto è circa un milione e mezzo di persone: quasi due milioni in meno rispetto ai numeri a cui si è abituata Roma. La riduzione del traffico sui mezzi potrebbe essere legata, oltre a motivazioni di sicurezza, anche a una riduzione delle attività lavorative. Su questo, un altro dato: solo a Roma sono arrivate 93mila domande per l’ottenimento del buono spesa.
Coronavirus a Roma, il punto della situazione
Intanto in tutto il Lazio i contagi restano bassi. Nella giornata di ieri 16 giugno erano circa 9 i nuovi positivi al coronavirus. Roma ne conta 7. Sono 6 positivi in più rispetto al 15 giugno, giornata in cui Roma aveva “rischiato” di sfiorare i zero contagi. Il coronavirus ha infettato 4 persone nella Asl Rm 1 e nella Asl Rm 3. Un contagio tra questi è legato al cluster del San Raffaele Pisana, la struttura in isolamento con circa 112 contagiati e 5 decessi. Qui, l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato afferma: “In settimana verranno nuovamente eseguiti i test a tutti i dipendenti e tutti i pazienti rimasti”. Già in Garbatella la tensione si era fatta più alta, in cui uno stabile occupato, isolato il 13 giugno con una pattuglia della polizia e una dei vigili di Roma capitale. Oltre alla quarantena, lo stabile contenente 107 persone è stato sottoposto a tamponi a tappeto e test seriologici. Ora il cluster in Garbatella è stato chiuso. Dall’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio fanno sapere: “Il cluster presso lo stabile in piazza Attilio Pecile a Garbatella è chiuso. Non ci sono più casi positivi all’interno della struttura, i casi positivi sono tutti trasferiti e sono stati ricostruiti i contatti stretti”. I positivi stati tutti trasferiti in strutture dedicate.
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E proprio a proposito dei tamponi, è in netto aumento il numero dei test effettuati. Alessio D’Amato ha infatti spiegato: “Abbiamo superato la soglia dei 300 mila tamponi (302 mila) da inizio emergenza. Proseguono le attività per i test sierologici sugli operatori sanitari e le Forze dell’Ordine, i decessi sono stati 3 nelle ultime 24 ore, mentre sono stati 169 i guariti nelle ultime 24h raggiungendo un totale complessivo di 6.024 che sono oltre cinque volte il numero degli attuali positivi”. Così il bollettino relativo al 16 giugno registra: 1129 attuali positivi. Tra questi 814 sono in isolamento domiciliare, 308 sono ricoverati e 38 in terapia intensiva.