Vittorio Sgarbi piange per Giulio Giorello: “Non doveva morire”

Vittorio Sgarbi ha parlato dell’amico scomparso durante la trasmissione “Io e te”. E sul suo infarto, il critico d’arte dice: “Se avessi perso mezz’ora sarei morto”.

vittorio sgarbi

Le ultime ore che sono trascorse sono state abbastanza tormentate per Vittorio Sgarbi. Il noto critico d’arte ha ricevuto la notizia della scomparsa di Giulio Giorello. Il filosofo originario di Milano si è spento nella giornata di ieri all’età di 75 anni, anche a causa del Coronavirus per il quale era stato ricoverato nei giorni scorsi, per poi essere dimesso. Vittorio Sgarbi ne ha parlato, non senza alcuni momenti di commozione, durante la trasmissione “Io e te”. E ai microfoni di Pierluigi Diaco, il conduttore del programma, Sgarbi ha ricordato con grande emozione l’amico scomparso.

“Oggi non sto bene – ha esordito Vittorio Sgarbi – . Ieri è morto Giulio Giorello, un amico. Era stato ricoverato per covid, poi era stato dimesso. Ma forse ha aggravato le sue condizioni. Non doveva morire”. Dunque il noto critico d’arte si è lasciato andare, una volta tanto, a una reazione commossa davanti alle telecamere che lo hanno visto spesso sopra le righe. La scomparsa di Giulio Giorello lo ha segnato nell’animo e lo ha portato a sfogare in maniera diversa dal solito le sue emozioni. Tanto che anche Pierluigi Diaco era visibilmente commosso di fronte al ricordo fatto da Sgarbi.

Giulio Giorello si è spento ieri – meteoweek.com

Ma l’intervista alla quale si è sottoposto Vittorio Sgarbi non ha riguardato solo la recente scomparsa del filosofo milanese. Con le sue parole e con le domande del conduttore è stata un po’ rivissuta tutta la vita, fin dall’infanzia e dall’inizio del rapporto, particolarmente passionale, con il mondo della cultura. Finchè non si è giunti ai problemi di salute che lo hanno riguardato in più di un’occasione. Fino al recente infarto, che ha colpito il critico d’arte ormai circa cinque anni fa e che ha però messo a repentaglio la sua vita, per fortuna salvata.

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A proposito di questo incidente, Vittorio Sgarbi è tornato sui momenti successivi all’operazione che ne hanno scongiurato conseguenze peggiori. “Ho avuto l’intuizione – spiega – di andare dal medico più vicino. Mi hanno detto che se avessi aspettatio un’altra mezz’ora sarei morto”. Il critico ha raccontato anche che “dopo l’intervento, ho scritto subito un articolo d’arte per il Corriere della Sera e il caporedattore mi ha risposto ‘Ma non eri morto?'”. E a proposito dei giorni successivi, quelli del recupero, Sgarbi ricorda che lo vennero “a trovare un sacco di persone, da Bonaccini a Berlusconi, era diventata una festa. Una volta superato il pericolo, non bisogna fare le vittime”.

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