Attraverso un post su Facebook Enrico Mentana ha voluto esprimere la propria presa di posizione in merito allo sfregio alla statua di Indro Montanelli.
La statua dedicata a Indro Montanelli, collocata nell’omonimo giardino di via Palestro, nel centro di Milano, è stata imbrattata con della vernice rossa. Alla base del monumento, inoltre, la scritta “razzista, stupratore”. Un vero e proprio sfregio alla statua del giornalista e scrittore che ha visto molti esprimere la propria opinione in merito. Tra questi Enrico Mentana che su Facebook ha scritto: “Dei mille motivi per cui imbrattare la statua di Indro Montanelli è solo un gesto da vigliacchi ce n’è uno che non andrebbe mai dimenticato: che quel monumento sorge nel luogo in cui Montanelli fu colpito da un commando delle Brigate Rosse nel 1977”.
Numerosi i commenti a corredo del post, con un utente che ha scritto: “Grande Mentana! Non si schiera mai tranne quando si mette dalla parte sbagliata”. Un’affermazione che non è passata inosservata, con Mentana che ha replicato: “un emerito cog…ne”.
Ricordiamo che i Sentinelli nei giorni scorsi avevano indirizzato una lettera al sindaco Giuseppe Sala per la rimozione della statua. Il portavoce Luca Paladini ha quindi dichiarato: “Noi abbiamo sollevato un discorso alla luce del sole, perché si innescasse una discussione pubblica su Montanelli, rivolgendoci al sindaco. È evidente che non siamo noi ad agire in questo modo. Non mi stupirei fosse qualcuno di destra, per darcene la colpa”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che sempre tramite Facebook ha dichiarato: “Ancora vandalismo verso la statua di Montanelli a Milano. Proprio non ci siamo. L’odio, la cattiveria e l’astio sono sempre più dominanti sul confronto civile e democratico. C’è da preoccuparsi seriamente”.
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Nel frattempo un portavoce del centro sociale LuMe, nel corso di un’intervista a La Stampa ha dichiarato: “Intendevamo aprire un forte dibattito nell’opinione pubblica sulla presenza di simboli apparentemente innocui che invece hanno una storia pesante alle spalle, toponomastica inclusa”. Per poi aggiungere: “Ci sentivamo in dovere di sanzionare e rendere pubblico il fatto che nel centro di Milano c’è una statua dedicata a un razzista” perché “sebbene la schiavitù sia stata abolita in Italia nell’800, i ‘bianchi’, e tra questi Montanelli, hanno continuato a considerare le popolazioni di colore ‘inferiori’, in particolare quelle conquistate perle colonie”.
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