Il tacito patto tra Conte e Renzi: l’obiettivo è far saltare il proporzionale

Un patto segreto tra Conte e Renzi è quello che si vocifera nelle ultime ore: incontratisi al bivio sulla legge elettorale, i due sarebbero ora d’accordo sul far saltare la proposta di maggioranza e puntare alla conferma del sistema maggioritario.

patto conte renzi

Mentre il governo cerca di rilanciare il nostro Paese, colpito duramente dalla crisi provocata dalla pandemia di coronavirus, i partiti di maggioranza stanno lavorando anche a una nuova legge elettorale. Ma se da un lato il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle spingono verso un sistema proporzionale, pare che Giuseppe Conte sia intenzionato piuttosto a confermare il sistema maggioritario. Per raggiungere il suo obiettivo, allora, il premier sembra stia facendo nascere un tacito e inaspettato patto coltivato insieme a Matteo Renzi.

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Conte e Renzi, uniti sulla legge elettorale

Secondo quanto viene analizzato dal Corriere, Conte avrebbe in mente progetti molto ambiziosi, che si spingerebbero anche oltre la sua permanenza a Palazzo Chigi. Se infatti è stato più volte sorpreso a dichiarare come un ritorno all’avvocatura non sarebbe stata una scelta così impensabile da parte sua, pare che al momento il premier sia intenzionato piuttosto a portare a termine alcuni obiettivi, guardando già alle prossime elezioni.

Per questo, allora, stringere un patto con il leader di Italia Viva, contrario anche lui con il sistema proporzionale proposto dalla maggioranza, sembrerebbe una strada più utile che pericolosa. Del resto, per Matteo Renzi “l’intesa sulla legge elettorale fa parte del patto di governo” che va rivisto, dato che il proporzionale con soglia di sbarramento al 5% lo relegherebbe nella prossima legislatura ai margini del Parlamento, con pochi seggi per “diritto di tribuna”. E a Conte il patto serve, se vuole restare a Palazzo Chigi oggi, e magari puntare al Quirinale domani.

giuseppe conte

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Ma, sempre secondo l’analisi proposta dalla penna del Corriere, “Di Maio e Zingaretti avevano fiutato puzza di bruciato“, soprattutto dopo la sortita di Renzi contro la proporzionale, il cessato fuoco di Italia Viva verso il capo del governo e “la calorosa accoglienza riservata dal premier alle richieste programmatiche presentategli da Boschi”.

Peccato, però, non abbiano fatto in tempo fare la mossa giusta. Se infatti qualche giorno fa Orlando dichiarava che “la legge elettorale va approvata da un ramo del Parlamento entro l’estate”, ad oggi è Renzi ad esultare: “Di legge elettorale se ne parlerà a settembre dopo le elezioni regionali“, ha infatti riferito ieri Rosato.

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