Il movimento di femministe “Non una di meno” ha effettuato un presidio davanti a Palazzo Marino. “Il sindaco prenda una posizione se è antirazzista come dice di essere”.
La statua di Indro Montanelli a Milano continua a essere oggetto di polemiche e discussioni. Nella giornata di domenica è stata forse la giornata più difficile, con l’episodio di vandalismo che ha riguardato il simbolo dedicato al noto giornalista, proprio nel punto in cui le Brigate Rosse attentarono alla sua vita. Ora, invece, sono le femministe a chiederne la rimozione. Il gruppo “Non una di Meno” di Milano ha infatti svolto un presidio davanti a Palazzo Marino, sede del municipio. L’obiettivo della protesta delle femministe è quello di sensibilizzare il sindaco Beppe Sala.
Sui social, il primo cittadino ha fatto capire di non aver alcuna intenzione di far rimuovere la statua. Nel frattempo proseguono le indagini per identificare gli autori materiali di questo vile atto di vandalismo. Fermo restando che il cerchio si è stretto attorno a un gruppo di studenti che hanno rivendicato il lancio di vernice contro il monumento. Intanto le femministe non ci stanno: “È importante rimuovere la statua di Indro Montanelli non solo per Destà – scrivono – , ma per tutte le donne africane nere che sono state molestate, stuprate e violentate come Destà”.
Secondo la attiviste di Non una di Meno “è importante che lo Stato riconosca i crimini che sono stati commessi. Onorando Destà lo Stato riconosce la presenza di un certo gruppo di persone, delle donne nere per esempio, e si prende la responsabilità di quello che è successo nel passato”. A prendere la parola è stata soprattutto Bridget Ohabuche. Si tratta della fondatrice e coordinatrice di Nwanyi, collettivo di attiviste femministe legate al mondo africano. La parola che dà il nome a questo gruppo significa “donne” in lingua igbo.
Leggi anche -> Vladimir Luxuria: il gesto inaspettato per ricordare la trans Alessia
Leggi anche -> Vittorio Sgarbi piange per Giulio Giorello: “Non doveva morire”
La Ohabuche torna a rivolgersi a Beppe Sala. Al sindaco di Milano, la coordinatrice di Nwanyi dice che, se potesse parlare con lui, gli direbbe che “parlare di antirazzismo senza praticarlo è ipocrisia”. Tra le altre cose, Bridget ricorda la manifestazione contro il razzismo organizzata un anno fa proprio a Milano, con il Partito Democratico che ha dato man forte a questo movimento. “Parlare di razzismo, organizzare le manifestazioni sul territorio, è inutile se non pratichi quell’antirazzismo”, ha proseguito la Ohabuche. Secondo lei “rimuovere la statua di Montanelli è una responsabilità che bisogna prendere per rispettare la stessa gente con cui tu tanto vuoi combattere il razzismo”.