Coronavirus, Firenze: paura per un nuovo focolaio

La quarantena è scattata per 15 ricoverati e 32 sanitari, tutti sottoposti a test: il nuovo focolaio di coronavirus era partito dal reparto di psichiatria.

Coronavirus, Firenze: paura per un nuovo focolaio
Coronavirus, Firenze: paura per un nuovo focolaio – meteoweek

Panico a Firenze a causa del pericolo di un focolaio in un reparto di psichiatria: la quarantena è scattata per 15 ricoverati e 32 sanitari, tutti sottoposti a test. Come racconta oggi il quotidiano La Nazione: ieri una paziente ricoverata è risultata positiva al coronavirus e ora si teme un cluster. Stando a quanto si apprende la paziente era guarita da una polmonite da coronavirus per la quale era stata ricoverata ai Fraticini: la conferma della guarigione dal virus era avvenuta con verifica del doppio tampone negativo. Ieri, poi, la donna era stata di nuovo sottoposta al test diagnostico in vista del trasferimento in una residenza sanitaria. La nuova positività ha colto tutti impreparati e di sorpresa.Nella struttura ci sono 15 pazienti, che sono stati sottoposti ora a test sierologici: in caso di positività agli anticorpi si passerà al tampone. Idem per 32 tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari che erano stati a contatto con la paziente positiva al Covid-19. Molti membri del personale, però, sono attualmente in vacanza. Le autorità sanitarie hanno nel frattempo bloccato i nuovi ingressi nella struttura psichiatrica, in attesa di ciò che emergerà dalla ricerca sugli anticorpi.

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Bloccati gli ingressi al reparto – meteoweek

L’intera struttura sanitaria delle Oblate è stata opportunamente sanificata, ma la notizia della positività nel reparto psichiatrico si è diffusa anche a piano terra e primo piano, dove tra gli altri sono ricoverati malati terminali: l’episodio ha fatto scoppiare il panico di un possibile nuovo focolaio. La positività della paziente, sottolinea La Nazione, ha colto tutti di sorpresa: ma non è chiaro se la paziente sia ancora contagiosa. C’è grande paura intorno alla struttura. Un tema di stringente attualità riguarda proprio le azioni di prevenzione anticontagio da intraprendere all’interno di strutture comunitarie dove è più complesso il mantenimento del distanziamento sociale e dove i pazienti sono comunque esposti a un rischio maggiore. La situazione come è potuta sfuggire di mano?

 

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