In oltre cento piazze italiane si manifesterà contro l’omofobia. La campagna è nata per contestare il ddl Zan attualmente in discussione in Parlamento.
Manca poco meno di un mese alla disputa di una manifestazione che servirà per dire di no all’omofobia. Si svolgerà infatti il prossimo 11 luglio “Restiamo liberi”, una mobilitazione che riguarderà ben cento piazze in tutta Italia. Questa manifestazione è stata organizzata per cercare di opporsi pacificamente al ddl Zan, presentato in Parlamento e argomento di discussione nelle aule in questi giorni. L’evento principale di “Restiamo liberi” si svolgerà a Roma e rispetterà tutte le regole attualmente in vigore, in merito al distanziamento e alla sicurezza contro il Coronavirus.
Si tratta di una mobilitazione contro l’omofobia che nasce dal basso, come svelano gli stessi organizzatori. Nel manifesto si legge che l’obiettivo è quello di fare luce e contestare l’istituzione di un nuovo reato, quello di omofobia appunto, che non viene definito dal legislatore, lasciando così enormi spazi a interpretazioni e derive liberticide. Queste ultime danno un risultato negativo, in quanto vanno a colpire tutti coloro che promuovono il diritto naturale di ogni bambino ad avere un padre e una madre o, più semplicemente, che si riconoscono nel principio dell’identità sessuata biologica e non in quello della variegata identità di genere.
“Nel nostro ordinamento non c’è alcun vuoto normativo che – proseguono gli organizzatori di “Restiamo liberi” – non consenta di reprimere e sanzionare atti discriminatori o violenti contro le persone di orientamento omosessuale”. E citano l’articolo 3 della Costituzione, che riconosce la pari dignità di tutti i cittadini. A questo accenno si aggiunge quello al Codice Penale, che, come ribadiscono gli organizzatori, “prevede le aggravanti per futili motivi, ove necessarie per inasprire le pene nei confronti di chi si rende responsabile di queste violenze e discriminazioni”.
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Per questo motivo la sensazione è che “la maggioranza di governo sta quindi portando avanti un testo inutile, pericoloso e liberticida, che intende tra l’altro discutere e approvare nel bel mezzo della crisi economica, sociale ed occupazionale più grave della storia della nostra Repubblica”. Per questo motivo, attraverso la manifestazione in programma l’11 luglio, si chiederà di ritirare in maniera immediata il ddl Zan sull’omofobia. Un provvedimento che, come concludono gli organizzatori, “rischia di strappare ancora di più il tessuto sociale del nostro Paese”.