Contanti, nuove regole: sanzione pesante per chi spende più di 2mila euro

Sono previste multe fino a 50mila euro per chi trasgredirà le nuove norme sulla spesa di contanti. A partire dal 2022 il tetto scenderà alla soglia dei mille euro.

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Sono passati quasi quattro anni dall’ultima volta in cui è stato riformato, o quantomeno calmierato, l’uso dei contanti nel nostro Paese. Al Governo c’era Matteo Renzi come premier, ed esattamente come allora c’è ancora lui ad avere una certa influenza in quel di Palazzo Chigi. Ora alla guida del Consiglio dei ministri c’è Giuseppe Conte, ma è arrivata una nuova norma che regola l’utilizzo dei contanti in Italia. È diventata effettiva la modifica che prevede il tetto massimo della spesa “cash” a duemila euro. E non saranno leggere le sanzioni che verranno applicate nei confronti dei trasgressori.

Ricordiamo che il precedente tetto massimo per l’utilizzo dei contanti, applicato proprio dal Governo Renzi nel 2016, ammontava a 3mila euro. Con questo decremento a duemila euro per una singola operazione economica, potrebbe aumentare l’utilizzo della moneta elettronica (attraverso i Pos in particolare) nel nostro Paese. Anche perchè chi trasgredisce, come detto, dovrà fronteggiare una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 2mila a un massimo di 50mila euro. Queste sanzioni valgono per i contraenti, mentre i professionisti che non segnalano la violazione pagheranno multe tra 3mila e 15mila euro.

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Questo genere di sanzioni riguarda operazioni effettuate in contanti fino a un massimo di 250mila euro di spesa. Nei rari casi in cui si dovesse andare addirittura oltre questa soglia, l’entità delle multe aumenta: da 15mila a 250mila euro per i contraenti, mentre i profesionisti non andranno oltre i 50mila euro di multa. La soglia minima, invece, aumenterà già a partire dal 1° gennaio 2021, mentre esattamente un anno dopo scenderà ancora la soglia massima di contanti spendibili. A partire dal 1° gennaio 2022, infatti, non si potranno spendere più di mille euro per una singola operazione.

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Non si registreranno violazioni nel caso in cui, a superare la soglia dei 2mila euro, siano gli imprenditori che prelevano utili “ultrasoglia” dalle proprie ditte individuali. Un altro caso di mancata violazione della nuova norma riguarda il conferimento di denaro per finanziare la propria attività. In casi di questo tipo, infatti, non ci sarebbe uno scambio di denaro ma un semplice trasferimento dal conto personale a quello dell’azienda o viceversa. I soggetti interessati dal cambio della norma possono essere persone fisiche o giuridiche, quindi l’illecito potrebbe verificarsi anche nel trasferimento di denaro tra società.

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