Il premier Conte e il ministro Gualtieri lo prevedono nel piano di rilancio degli investimenti. A luglio arriverà la richiesta del Mes, in concerto con Spagna e Portogallo.
Gli Stati Generali sono partiti con grandi contenuti di cui discutere con tutte le parti che hanno deciso di partecipare. E il senso di riunire anche i vertici dell’Unione Europea rientra nel piano ordito dal premier Giuseppe Conte per rafforzare la propria posizione. In fondo il presidente della Commissione Ue von der Leyen aveva auspicato il via di grandi riforme per l’Italia, in buona parte con il denaro previsto dagli aiuti comunitari. E allora ecco che, a proposito di fondi in arrivo, il Governo italiano si prepara a fare la richiesta ufficiale per ottenere il Mes.
Proprio quel Fondo Salva-Stati che è stato al centro di tante discussioni e diversi attacchi tra Governo e opposizione. Alla fine il piano sembra ben chiaro, da parte del premier e dei suoi ministri, in primis Roberto Gualtieri. Il ministro dell’Economia ha fatto capire chiaramente che c’è bisogno di attingere dai fondi previsti dall’Ue per uscire al più presto e nel migliore dei modi dalla crisi che sta attanagliando il Paese. Ovviamente, la priorità espressa da Conte e Gualtieri riguarda un altro provvedimento, ovvero il Recovery Fund, per il quale si sta preparando un nuovo Consiglio europeo per metà luglio.
E sempre in quel periodo Italia, Spagna e Portogallo hanno fatto capire che chiederanno di accedere ai fondi del Mes. Anche perchè nel frattempo, dopo l’assestamento di bilancio previsto per fine giugno, da Palazzo Chigi arriveranno i segnali preoccupanti dell’economia nazionale sempre più in discesa. A quel punto sarà inevitabile riuscire ad attingere a quei 36 miliardi che verranno destinati alla sanità pubblica e consentiranno, di conseguenza, di alleggerire il peso sulle spalle del Governo. Dunque la strada sembra essere stata tracciata, con il Mes che torna a essere strumento cruciale per rilanciare l’economia.
D’altronde, così com’è avvenuto per il patto stipulato sui vaccini, è ben nota la posizione del Parlamento europeo e dei suoi vertici. Il presidente David Sassoli ha più volte dichiarato che “la sanità merita investimenti”. E alle sue parole si aggiungono quelle del commissario per gli affari economici Paolo Gentiloni. Secondo l’ex premier “la storia delle condizionalità imposte dall’alto per salvare singoli Paesi è una storia finita, alle nostre spalle”. Dunque un chiaro indizio sul fatto che non sarà solo il Recovery Fond a gonfiare i conti dei Paesi richiedenti. Alla base c’è anche il Mes.
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Dunque partirà dal Mes e dal Recovery Fund il Piano nazionale di riforma. Un piano che avrebbe dovuto avere luogo ad aprile, ma che l’emergenza sanitaria – divenuta poi economica – causata dal Covid ha costretto al rinvio. Un piano sul quale è tornato ieri proprio il ministro Gualtieri, che ne ha parlato con la solita fiducia nella sua buona riuscita. “Questo piano guarderà al futuro – ha dichiarato il ministro – . Sarà imperniato su un rilancio senza precedenti degli investimenti pubblici e privati, innovazione, formazione, ricerca, sostenibilità e coesione”. Fisco, investimenti, scuola, ricerca e green economy: il Governo ci prova. Passando dal Mes.
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