Grecia, perché il sistema bancario potrebbe rischiare una nuova crisi

Stando a quanto riportato dal sito InsideOver, in Grecia il Governo di  Kiriakos Mitsotakis ha proposto una riforma relativa al salvataggio degli immobili registrati come prima casa per i debitori insolventi.

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(Foto di Sakis Mitrolidis, da Getty Images)

Il Governo di Kiriakos Mitsotakis in Grecia ha lanciato una proposta di riforma relativa al salvataggio degli immobili. Gli immobili in questione devono essere registrati come prima casa, e verranno salvati in caso di incapacità dei debitori di far fronte alla loro condizione finanziaria. A riportarlo è la testata ellenica Kathimerini che ha evidenziato come la proposta di riforma coinvolga, in realtà, una fetta importante di interessati e come non sia legata solamente alla tutela del nucleo familiare. Nel caso in cui la legge passasse, però, il sistema bancario si troverebbe di fronte all’impossibilità di riscuotere una quantità ingente di debiti.

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Si tratterebbe, in realtà, di un’estensione di un provvedimento già adottato durante la famosa crisi del 2009, quando il Governo fu costretto ad adottare misure in grado di tutelare i numerosi debitori insolventi. Al tempo, però, la misura riguardò esclusivamente le case con un valore massimo di 280mila euro. L’attuale proposta di riforma, invece, tenderebbe ad estendere la copertura a case dal valore sino a 460mila euro, allargando la fetta di interessati, ma anche il numero degli insolventi.

Chi riscatterà le abitazioni?

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(Foto di Thomas Lones, da Getty Images)

Sempre secondo quanto riportato dal sito InsideOver, chi rientrerà nei criteri della riforma potrà ricorrere a un fondo specifico di Atene. Il fondo acquisterà, a quel punto, l’abitazione e potrà concederla agli stessi contraenti del mutuo, concedendo il diritto di riacquisto. Restano, però, dubbi sugli effetti che questa manovra comporterà nel sistema bancario in Grecia. Le banche saranno costrette ad attendere il pagamento dell’importo da parte del fondo di Atene, in modalità e tempistiche ancora oscuri. Questo potrebbe creare minore liquidità, contrazione dei prestiti garantiti e dei mutui concessi dal settore bancario. Inoltre, una seconda criticità potrebbe esser rappresentata da un possibile incentivo a non rispettare gli impegni finanziari contratti proprio in virtù delle nuove condizioni vantaggiose del fondo. Poi un’altra problematica: con quali modalità la Grecia rimborserà le banche per i crediti non riscossi? Sarà in grado il Governo di evitare un ulteriore crisi del settore bancario, già in sofferenza?

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