Thyssen, arriva la conferma: “Inevitabile il carcere per i manager”

La conferma la fornisce il procuratore generale del Tribunale di Torino. Da Essen in Germania c’è il riconoscimento dell’efficacia delle sentenza contro i dirigenti della Thyssen.

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Arrivano ulteriori aggiornamenti per quanto concerne la vicenda dei dirigenti della Thyssen Krupp. Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i due che sono stati condannati quattro anni fa per l’incidente avvenuto nello stabilimento di Torino. L’incendio avvenuto il 6 dicembre del 2007 ha portato alla morte di sette operai che stavano lavorando tra i corridoi del distaccamento piemontese della Thyssen, oltre a ferirne uno. E alla fine, i due manager della società tedesca saranno presto condannati a pagare la propria pena con la detenzione tra le mura di un carcere.

A renderlo noto è stato il procuratore generale del Tribunale di Torino, Francesco Enrico Saluzzo. Il magistrato ha fatto sapere di aver ricevuto una comunicazione da Eurojust, l’unità di cooperazione giudiziaria che lega i Paesi membri dell’Unione Europea. Da qui è arrivata la conferma che tutti aspettavano da un momento all’altro: Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz dovranno scontare la loro pena in carcere. Una condanna che ha ricevuto uno stop a causa dell’emergenza Coronavirus e che ha fatto sì che i due manager della Thyssen restassero ancora a piede libero.

Lo stabilimento Thyssen dopo l’incendio – meteoweek.com

Ricordiamo che Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz erano stati condannati per il disastro dello stabilimento Thyssen di Torino nel 2015. Poco dopo, nel secondo grado di giudizio, avevano ricevuto uno sconto di pena fino a cinque anni. Tuttavia, come detto, i due manager della società tedesca hanno ottenuto un rinvio del trasferimento in carcere, proprio a causa dell’emergenza sanitaria che ha investito il mondo nei primi mesi del 2020. Nel frattempo, però, in queste ore è arrivata la conferma del fatto che per Espenhahn e Priegnitz ora ci sono tutti i presupposti per il trasferimento in un penitenziario.

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“Il tribunale di Essen ha riconosciuto l’efficacia della sentenza torinese – ha svelato Saluzzo dopo il confronto con i colleghi dell’Eurojust – e quindi i dirigenti tedeschi andranno certamente in carcere. Sconteranno una pena di cinque anni, il massimo previsto dalla giustizia tedesca per l’omicidio colposo”. Il procuratore generale del Tribunale di Torino ha fatto sapere che la libertà vigilata, richiesta dagli avvocati dei due manager della Thyssen, “è prevista solo dopo aver scontato metà della pena in carcere, mentre dopo i due terzi esistono delle misure alternative alla detenzione”.

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