Giulio Regeni, i genitori: “Traditi dallo Stato, non dall’Egitto”

La famiglia di Giulio Regeni ha commentato la vicenda delle due fregate vendute dall’Italia all’Egitto. “In questi quattro anni solo menzogne e depistaggi”, hanno dichiarato.

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Paola e Claudio Regeni non ci stanno e rendono noto il proprio dolore. I genitori di Giulio Regeni sono stati ospiti della trasmissione “Propaganda Live”, andata in onda ieri sera su La7. E durante il loro intervento hanno espresso il proprio rammarico per il modo in cui lo Stato italiano ha operato nei confronti dell’Egitto, ovvero il Paese in cui Giulio Regeni è stato ucciso dopo alcuni giorni di prigionia. I genitori del giovane ricercatore sono stati molto chiari: “Lo Stato italiano ci ha tradito. Siamo stati traditi dal fuoco amico non dall’Egitto”, hanno dichiarato.

“Uno non può aspettarsi di lottare contro il proprio Stato per ottenere giustizia – hanno proseguito i genitori di Giulio Regeni -. Lo stato italiano ci ha tradito vquando ha rinviato l’ambasciatore al Cairo e adesso vendendo le armi. Un tradimento per tutti gli italiani, per quelli che credono nella giustizia e nella inviolabilità dei diritti”. Per questo motivo, Paola e Claudio Regeni hanno fatto capire di essere delusi e addolorati per la condotta dell’Italia. Non si sentono traditi dall’Egitto, anche a causa di “quattro anni e mezzo di menzogne e depistaggi”.

Tuttavia, i genitori di Giulio Regeni non vogliono essere preso in giro dall’Egitto. Al Paese nord-africano Paola e Claudio chiedono “una risposta esaustiva a tutti i punti della rogatoria inviata dalla Procura di Roma nell’aprile del 2019, rimasta priva di risposta”. Vogliono che vengano consegnati alla giustizia italiana le cinque persone indagate per l’omicidio del figlio, “tutti ufficiali degli apparati di sicurezza egiziana”. Senza che vengano esauditi questi due desideri, i genitori di Giulio Regeni si sentiranno traditi da ambo le parti.

Giulio Regeni – meteoweek.com

E poi c’è la questione relativa alle due fregate, che l’Italia ha venduto all’Egitto. “Abbiamo visto e vissuto tanta ipocrisia – hanno dichiarato Paola e Claudio Regeni – e la vendita di questa due navi e le armi sono la ciliegina sulla torta”. I genitori del giovane attivista italiano sostengono che “in questi 4 anni e mezzo abbiamo visto tante zone grigie in Egitto e in Italia. Noi abbiamo fiducia nella scorta mediatica, nelle migliaia di persone che ci seguono, nella Procura di Roma, negli investigatori”. In ogni caso, emerge fiducia nelle istituzioni, in particolare nei confronti del presidente della Camera Roberto Fico, “che oggi ci ha chiamati per dirci che sta con noi e per sapere come stiamo”.

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Nel frattempo, il mondo politico si mette in azione di pressing nei confronti del premier Conte proprio per la vendita delle due fregate. Dal Partito Democratico, in particolare dal capo delegazione Dario Franceschini, fanno sapere che il capo del Governo ha informato della vendita di una sola fregata. E Matteo Orfini ha annunciato su Twitter che lunedì ci sarà un ordine del giorno per chiedere l’interruzione della vendita di forniture militari all’Egitto. Anche il Movimento 5 Stelle espone i propri dubbi, mentre Matteo Salvini tuona: “Vedo che il governo litiga pure sulle navi all’Egitto, non so che tipo di trattative e di business sia in corso”.

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