Diversi i furti messi a segno in provincia di Roma. L’obiettivo dei malviventi erano sempre le casseforti dei supermercati che sono stati rapinati nelle scorse settimane.
Avevano messo a segno una serie di furti all’interno dei supermercati della Capitale. Avevano approfittato di un periodo in cui i problemi economici degli italiani e l’apertura nei soli locali riservati alla vendita di provviste erano due elementi da provare a sfruttare. Ma alla fine, le forze dell’ordine sono arrivate a loro e gli hanno messo le manette ai polsi. Si tratta di cinque persone che sono state arrestate questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Roma, i quali sono intervenuti per sgominare una vera e propria banda specializzata in furti durante il lockdown.
Come detto sono state arrestate cinque persone, per le quali è scattata la custodia cautelare. Sono invece stati sei i colpi messi a segno nei supermercati di Roma e provincia, proprio nei giorni in cui le attività erano limitate per via della quarantena che serviva a limitare la diffusione del Coronavirus. In ogni caso, gli inquirenti che hanno indagato su tutti questi casi di furti fanno sapere che l’onda lunga delle rapine ai supermercati potrebbero non essere limitati al periodo del lockdown. Questo perchè era stata messa in atto una vera e propria organizzazione criminale.
Così i carabinieri romani, eseguendo l’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari di Velletri, hanno arrestato i cinque autori dei furti. Avevano formato una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti ai danni di esercizi commerciali legati alla grande distribuzione. Il principale bersaglio di questi colpi effettuati durante il lockdown per l’emergenza Coronavirus erano le casseforti dei supermercati e ipermercati della Capitale e della sua provincia. Nel frattempo, però, le indagini non si sono ancora concluse.
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Tutti e cinque i soggetti che sono finiti in manette questa mattina, sono di etnia Sinti. Ognuno di loro è già noto alle forze dell’ordine, avendo commesso altri reati di varia natura negli anni precedenti. Come detto, non si esclude la possibilità che questi soggetti possano aver messo a segno altri colpi, sia prima che dopo il periodo di lockdown. Non erano solo le casseforti a finire nel loro mirino, visto che altri membri della banda entravano tra i corridoi e rubavano merce esposta sugli scaffali. Ma alla fine la giustizia ha fatto il proprio corso, anche grazie alla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza.