Mawada Al-Adham e Haneen Hossam hanno spopolato in giro per il mondo con i loro video. Il presidente dell’Egitto e le autorità locali hanno parlato di violazione dei valori sociali.
Se c’è una cosa che rischia di non cambiare mai, è l’atteggiamento che vige in alcuni Paesi mondiali nei confronti delle donne. Specialmente le giovani ragazze che cercano di adeguarsi a quelle che sono le mode e le tendenze che spopolano in giro per il mondo. Una delle ultime in ordine di tempo, esplosa soprattutto durante il lockdown per l’emergenza Coronavirus, è rappresentata da TikTok. E la storia che stiamo per raccontare arriva dall’Egitto, dove due ragazze hanno fatto parlare di sè proprio per una serie di video che hanno spopolato tra gli utenti del social network.
I loro nomi sono Mawada Al-Adham e Haneen Hossam, meglio note con dei nickname che le rendono decisamente più riconoscibili. I loro brevi video hanno fatto il giro di TikTok e le hanno rese delle vere e proprie stelle del web. Tuttavia, in Egitto la cosa non è stata presa benissimo, come hanno reso noto le attività locali, che hanno condannato le due ragazze per la violazione dei valori sociali. Mawada e Haneen sono accusate anche di aver sfruttato i propri account per commettere queste violazioni. La condanna, secondo il codice civile che vige in Egitto, dovrebbe essere scontata in carcere, ma verrà commutata in sanzione da circa 3mila dollari.
In particolare, Haneen Hossam ha ottenuto grande seguito sui social, superando la soglia del milione di followers. Ha anche postato un breve video in cui pubblicizza Likee, una piattaforma in cui ogni iscritto a suo nome le consente di guadagnare del denaro senza troppi sforzi. Tuttavia, secondo la legge che vige in Egitto Haneen starebbe incitando all’immoralità, alla violazione della morale pubblica e alla dissolutezza. Questa indagine, che ha messo nel mirino in questo momento le due influencer, rientra in una a più ampio raggio sul traffico umano che inciterebbe le ragazze a compiere azioni inappropriate.
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In questo senso, la polizia postale egiziana sta provando a sensibilizzare anche i genitori che hanno figli adolescenti. In particolare, social network come TikTok, Instagram, Snapchat, Discord e la nuova Likee sono finiti nel mirino delle forze dell’ordine. Ma l’attenzione è rivolta anche a giochi come Minecraft e Fortnite, in cui milioni di giovani si incontrano per giocare online e il passaggio di informazioni è frenetico. La stessa sorte prevista per Haneen Hossem è toccata anche a Mawada, per la quale c’è anche l’aggravante di aver provato a criptare i propri dati, in particolare per gli spostamenti.