Conti correnti, aumento di depositi per oltre 50 miliardi: le ragioni del boom

Tra febbraio e aprile 20 miliardi in più nei conti correnti delle famiglie e 34 tra le imprese. Il rinvio delle tasse e la moratoria sui mutui sono le due ragioni principali del boom.

versamento conti correnti

Un vero e proprio boom che è avvenuto durante i due mesi peggiori nella storia recente del nostro Paese. Stiamo parlando della gestione dei conti correnti, sia per le famiglie che per le imprese. In particolare, come emerge dai dati diffusi dalla Banca d’Italia, c’è stato un improvviso aumento della liquidità sui depositi bancari, per una somma totale di oltre 54 miliardi di euro. Tra questi sono circa 34 e mezzo i miliardi depositati sui conti correnti dalle famiglie italiane, mentre i restanti 20 miliardi sono stati immessi sui conti correnti dalle imprese. Il tutto nel periodo che va da febbraio ad aprile.

Nello stesso periodo dell’anno scorso sono stati 31 i miliardi di euro di depositi bancari. Quindi si è registrato un aumento di oltre il 60% nei versamenti che le famiglie e le imprese del nostro Paese hanno effettuato in tre mesi a dir poco neri per la nostra economia. Nel solo mese di aprile, l’aumento rispetto al 2019 nei depositi bancari è stato del 6,8%. Potrebbe sembrare un fenomeno molto strano, quello del denaro versato nei conti correnti. In ogni caso, come sottolineano i colleghi del Sole 24 Ore non mancano le ragioni che giustificano questo trend.

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In primis il fatto che storicamente gli italiani preferiscono tenere il proprio denaro nel proprio conto corrente. Sugli oltre 4.300 miliardi di ricchezza finanziaria possedute dalle famiglie italiane, infatti, circa un terzo rientrano i conti correnti, depositi e contanti. Per questo motivo ha senso pensare che i nostri connazionali preferissero tenere “in caldo” il proprio denaro in un periodo in cui la recessione era dietro l’angolo. Ma anche in altre parti del mondo si è registrato questo trend. La Bank of America, ad esempio, ha svelato che a marzo i gestori globali di fondi avevano il 5,9% del patrimonio in liquidità.

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Ma ci sono altre ragioni dietro a questo boom di depositi nei conti correnti. Il rinvio delle tasse e la moratoria sui mutui, ad esempio, rappresentano due buone ragioni per cui c’è più denaro sui conti correnti degli italiani. Proprio ieri, la Task force composta da Mef, Mise, Banca d’Italia, Mcc, Sace e Abi ha deliberato circa 300 miliardi tra moratorie e anticipi di nuova liquidità. Sono coinvolti ben tre milioni di clienti, quasi equamente divisi tra famiglie e imprese. E poi c’è stato un forte calo di investimenti nei fondi comuni e nelle gestioni patrimoniali, con le famiglie che hanno ritirato dall’industria del risparmio ben 7 miliardi.

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