Carceri, il ministro Bonafede: “Attacchi meschini e strumentalizzazioni”

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dopo il caso Santa Maria Capua Vetere. “Da parte di certa politica c’è stata una strumentalizzazione vergognosa di quanto accaduto”

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Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede

Il ministro Bonafede va all’attacco e rigetta le accuse dopo il caso Santa Maria Capua Vetere. Sarebbe in atto una rivolta nel carcere, dove stanotte sono stati aggrediti sei agenti, tre dei quali finiti in ospedale. Da due detenuti, inoltre, avrebbero appiccato un fuoco. Secondo quanto si apprende da fonti sindacali la rivolta è scoppiata nel reparto Danubio dove si trovano i cosiddetti “problematici”, extracomunitari ed altri soggetti che in  passato si sono resi protagonisti di episodi di intemperanza.

L’episodio ha acceso la politica con un duro botta e risposta tra il leader della Lega Salvini e il ministro della Giustizia. Aldo Di  Giacomo, segretario del sindacato della Polizia Penitenziaria Spp, ha chiesto l’intervento dello stesso Bonafede. “Prima la rivolta in carcere – ha attaccato Salvini – senza che un delinquente sia stato punito. Poi 48 poliziotti indagati per ‘tortura’, e stanotte altre violenze e altri poliziotti feriti. Basta, il limite è stato superato: ministro Bonafede, sveglia!”

“Strumentalizzazioni in corso e attacchi meschini”

Non si è fatta attendere la replica di Bonafede. “C’è un’indagine della magistratura che, come sempre, va rispettata e abbiamo piena fiducia nelle verifiche disposte dal procuratore generale, Luigi Riello, a proposito delle modalità di controllo e notifica attuate giovedì mattina. “Da parte di certa politica c’è stata una strumentalizzazione vergognosa di quanto accaduto a Santa Maria Capua Vetere. Ma il valore del corpo della Polizia penitenziaria non è mai stato in discussione e merita rispetto. Strumentalizzare situazioni come queste per attaccarmi lo trovo veramente meschino”.

Rivolta di detenuti a Santa Maria Capua Vetere: aggrediti gli agenti – meteoweek

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La tensione nel carcere intanto resta alta. Questa mattina, alcuni agenti hanno manifestato davanti alla struttura penitenziaria. “Dopo le proteste, dei giorni scorsi, dei poliziotti penitenziari per le modalità di consegna di alcuni avvisi di garanzia da parte dei Carabinieri per presunti maltrattamenti a detenuti, questa notte sarebbe stata incendiata una cella ed aggrediti l’ispettore e tre agenti. La situazione è tesissima e sta degenerando” denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), per voce del segretario nazionale per la Campania, Emilio Fattorello.

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