Tunisia, recuperati 53 cadaveri dopo il tragico naufragio

La tragedia è avvenuta tra il 4 e il 5 maggio e ha coinvolto un barcone partito da Sfax. Le unità di sicurezza della Tunisia hanno arginato nuovi tentativi di partenze verso le coste italiane.

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Emerge una nuova tragedia del mare, con altri migranti che sono stati trovati senza vita dopo aver provato ad allontanarsi dalla propria terra natìa. La tragedia è avvenuta a largo di Sfax, in Tunisia. Qui sono stati trovati 53 cadaveri dopo un naufragio che sarebbe avvenuto tra il 4 e il 5 giugno scorso. Il barcone era diretto verso le coste italiane ed era composto per la maggior parte da migranti di origini subsahariane. A recuperare i corpi, come comunica il direttore della protezione civile di Sfax, sono stati gli uomini della Marina militare della Tunisia.

Stando a quanto riporta il direttore regionale della Sanità di Sfax Alì Ayadi, tra i 53 corpi rinvenuti a largo delle coste della Tunisia ci sarebbero anche quelli di 24 donne. Una di queste era anche incinta. A queste si aggiungono anche dieci corpi di uomini e tre bambini. Tutti loro erano provenienti da diversi Paesi dell’Africa di origine subsahariana, oltre a un tunisino originario proprio di Sfax. Tutti loro stavano tentando la fuga verso un luogo migliore, nella maggior parte dei casi l’Italia. Alcuni di loro, probabilmente, avrebbero sfruttato il nostro Paese per proseguire la marcia.

In tanti hanno tentato la fuga in questi giorni – meteoweek.com

I 53 corpi recuperati dalle coste della Tunisia, con la motovedetta della marina militare situata tra El Louza e Kraten, sono stati identificati tramite l’esame del Dna. Dopodichè sono stati trasportati al cimitero di El Saltnya, alla periferia di Sfax, dove verranno seppelliti. Intanto le autorità della Tunisia hanno deciso di intervenire per porre fine a questo genere di tragedie. E così, le unità di sicurezza hanno fermato sei persone nel governatorato di Monastir. Queste erano in procinto di imbarcarsi in maniera illegale, anch’esse in direzione dell’Italia, dalle coste di Bekalta.

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Ma non si è trattato dell’unico intervento per evitare la fuga dalla Tunisia verso il nostro Paese. La guardia costiera nazionale ha intercettato un’altra barca, con a bordo cinque persone, al largo di Nabeul. Nel complesso, il governo tunisino ha dato mandato di fermare in questi ultimi giorni ben quattro partenze, tutte tra i governatorati di Monastir, Susa e Nabeul. Sono in tutto 32 le persone fermate mentre cercavano di imbarcarsi o di partire verso Nord. Infine, un’altra operazione preventiva ha consentito l’arresto di una trentina di persone di vari Paesi africani nascoste in una casa: tutte loro stavano cercando di partire illegalmente verso l’Italia.

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