Maurizio Aiello, uno dei volti storici di Un posto al sole, ha raccontato qualche tempo fa di essere stato vittima di truffe amorose, non come ingannato, ma come persona a cui sono state rubate delle fotografie per ingannare gli altri.
Qualche tempo fa, ospite de La Vita in diretta, Maurizio Aiello ha raccontato la sua storia riguardo alle truffe amorose: la sua testimonianza ha fatto luce su un aspetto sottovalutato della questione, ovvero il punto di vista della persona a cui vengono rubate le foto.
L’attore che interpreta Alberto Palladini nella soap opera di Rai Tre, Un posto al sole, ha scoperto che le sue immagini sono state utilizzate per raggirare delle povere donne ignare.
La testimonianza di Maurizio Aiello sulle foto rubate
L’attore ha raccontato: “Io fino a cinque mesi fa non ero al corriere di niente. Mi chiama la redazione di Chi l’ha visto? e mi mette al corrente di questa incresciosa situazione. Allora era circoscritto soltanto nella Francia, poi mi sono reso conto, dopo tante segnalazione, che la cosa si è divulgata anche in Brasile, in Australia, in Cile…”.
Maurizio è riuscito a scoprire di essere stato usato per compiere truffe amorose grazie alle segnalazioni che gli sono arrivate. “Mi sono arrivati una marea di messaggi di gente disperata, così ho capito tutto”, ha precisato.
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Chiusi 45 profili falsi con l’immagine di Aiello
Quali fotografie hanno utilizzato i truffatori? “Hanno rubato le mie fotografie. Non quelle con mia moglie, soltanto le mie e quelle dove sto con i bambini. Fanno credere che io sia un single, un vedovo, un separato in cerca di un nuovo amore”, spiega l’attore di Un posto al sole.
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Sono ben 45 i profili che hanno usato le sue foto e che sono stati chiusi grazie alle segnalazioni, purtroppo però continuano ad esserne attivati di nuovi, come precisa Aiello: “Io sono disarmato, non posso fare niente. La polizia postale non può far niente. Ho fatto la denuncia contro ignoti. La cosa buffa? Mi prendono anche in giro, perché hanno capito che io so e mi mandano anche i salutini, le faccette…”.
