L’amore a domicilio, commedia diretta da Emiliano Corapi ed interpretata da Miriam Leone e Simone Liberati, è disponibile in streaming sulla piattaforma Amazon Prime Video. Ecco la nostra recensione.
Simone Liberati e Miriam Leone formano nel film L’amore a domicilio, commedia diretta da Emiliano Corapi e disponibile su Amazon Prime Video, una coppia che si regge su equilibri fragilissimi.
Renato, interpretato da Simone Liberati, è un assicuratore abbastanza abile nel proprio lavoro, che si è sempre tenuto a distanza dai guai e da relazioni che potessero implicare un vero e duraturo coinvolgimento. Dopo essere andato a letto con Anna, una ragazza appena conosciuta, si chiede se continuare a frequentarla anche dopo o se considerare la cosa come un’avventura di una volta sola. Il ragazzo scopre che lei è agli arresti domiciliari e che dovrà rimanerci ancora a lungo, a causa della sua condanna per una rapina a mano armata. La situazione assume quindi per lui una piega interessante, dal momento che la ragazza è costretta in casa e non può uscire. Ma le cose si riveleranno presto molto più complicate del previsto e Renato dovrà tirare fuori una parte del suo carattere sconosciuta anche a se stesso.
Il soggetto, fin dagli anni ’50 e ’60, è sempre stato uno degli elementi su cui il cinema italiano ha raramente sbagliato. Spesso, infatti, i film italiani hanno uno spunto decisamente molto più interessante del suo svolgimento. E generalmente lo spunto prevede di prendere un attore o un’attrice famosa e di metterli in situazioni complicate. L’amore a domicilio segue questa stessa logica (l’attrice in questo caso è Miriam Leone): si presenta come un racconto sulla criminalità, ovviamente in chiave comica, ma sembra continuamente cambiare direzione e non essere mai convinto di ciò che vuole essere. Soprattutto il film compie un grave errore: il protagonista, come se ci trovassimo in un noir, si innamora perdutamente di una donna e finisce, proprio a causa di questa donna, in un gorgo criminale. Ma il personaggio di Renato non ci viene mai presentato come un “ragazzo qualunque” che si trova costretto a diventare un criminale (che è la componente basilare di ogni noir di questo tipo), ma come uno che, tutto sommato, è per sua natura incline ad accettare quel tipo di attività illegale (sottraendogli quindi quella universalità che contraddistingue i personaggi del noir).
L’amore a domicilio poteva essere effettivamente molto divertente (optando per un tono grottesco e surreale, calcando quindi su quelle assurdità che qui invece fanno solo sospirare) ma sceglie di non esserlo. Però non sceglie neanche di andarci giù duro con i suoi personaggi, accasciandosi invece su di un finale conciliante che non scontenta nessuno dei soggetti coinvolti. Tutte le possibili spigolature vengono appianate e tutto, alla fine, va per il verso giusto. Quello che un film di questo tipo dovrebbe sistematicamente evitare, viene qui invece utilizzato per disinnescare un soggetto potenzialmente ottimo.
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