Il dottor Franco Locatelli è uno dei volti di questa pandemia. Ecco come si racconta il medico che ci ha affascinato con discorsi aulici e parole inusuali.
“Scotomizzare” (rimuovere le cose sgradevoli) e “Embricare” (sovrapporre, ricoprire). Questi due dei termini più criptici usati da Locatelli durante le sue interviste, resi famosi anche dalla pungente satira di Maurizio Crozza. Ma da dove arrivano questi vocaboli così inusuali? A chi si deve lo charm un po’ retrò dei discorsi tenuti dal professor Locatelli? E’ lo stesso primario a rispondere durante un intervento a Civil Week Lab. Il merito andrebbe a zio Giuseppe, insegnate elementare a Lovere, presso il lago d’Iseo, che il dottor Locatelli descrive come “attentissimo al linguaggio e alle parole”. Il direttore del Cosiglio Superiore di Sanità non dimentica neppure i precetti di Roberto Burgio, famoso pediatra italiano, e lo ricorda così: “mi ha insegnato i fondamenti della professione”.
Ma i meriti del professor Locatelli vanno ben oltre il suo linguaggio forbito. Nel passato, ad esempio, il suo nome era stato citato dalle cronache per il caso del piccolo Alex. Proprio Locatelli infatti aveva eseguito il trapianto di midollo su Alessandro Maria Montresor, bambino inglese nato da genitori italiani e affetto da una malattia rara.
Locatelli è tornato in prima linea in questi ultimi mesi, a capo del comitato scientifico che affianca il governo nella difficile sfida contro il Covid-19. I suoi discorsi durante il bollettino della Protezione Civile ci hanno spesso rassicurati, dandoci la sicurezza che a cercare una soluzione per la pandemia fosse un uomo così competente da saper usare correttamente la parola “scotomizzare”.
Il primario bel Bambino Gesù racconta la sua esperienza al fianco della Protezione Civile nella consueta conferenza stampa delle 18. “Tutti i giorni i bollettini dovevano riportare i dati della pandemia, ma era necessario ricordare l’umanità dietro quelle cifre“. Così Franco Locatelli durante la diretta presso la Sala Buzzati del Corriere della Sera. Gli uomini dietro i numeri, quindi. La persona oltre il paziente. Per Locatelli un medico deve tenere sempre presente la dimensione personale del malato, entrare in contatto con lui, parlarci. Il dialogo medico-paziente è “un elemento terapeutico vero e proprio”, ha affermato il primario. E ha aggiunto: “purtroppo non ci sono corsi che insegnano questo, bisognerebbe farne alcuni mirati”. Questi dunque i veri segreti nascosti dietro il successo di Franco Locatelli: la gentilezza, il rispetto e l’amore verso ogni paziente che chiede il suo aiuto.
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