Un incubo che torna periodicamente. Dei fili di ferro tesi tra due alberi, ad altezza gola, fatti apposta per decapitare.
La scoperta è stata fatta lungo il sentiero di Vendone, nella Valle Arroscia, poco lontano da Albenga. Dei fili di ferro tesi tra due alberi, a un’altezza di circa un metro. Delle trappole pericolosissime per gli appassionati di moto e di mountain bike. Alcuni abitanti del posto, dopo averli localizzati, hanno dato l’allarme e hanno provveduto a tagliare i fili.
Tragedie di questo tipo sono già avvenute in passato. Nell’agosto del 2011 a Frosolone, in provincia di Isernia, un ragazzo di 19 anni è morto, ucciso da un cavo d’acciaio teso ad altezza uomo da ignoti. La vittima, Daniele Colantuomo, stava percorrendo il sentiero di montagna e non aveva avuto scampo. La stessa sorte per Marco Badiali nel 2007, anche lui su un sentiero in sella alla sua moto da enduro, morto dissanguato da una profonda ferita alla gola a causa di un filo spinato, teso ad un metro e mezzo da terra. L’incubo di essere decapitati mentre si sta compiendo un’escursione nei boschi, torna dunque periodicamente. Difficile restare indifferenti di fronte all’opera di assassini che nascondono trappole mortali sui sentieri di montagna, dove persone ignare si avventurano per godersi momenti di relax a contatto con la natura.
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