Cinque i punti percentuali persi dalla borsa di Milano, poco più rispetto a Parigi, Francoforte e Londra. Lo spread sale a 190 punti, male anche Wall Street.
Non sappiamo se si può parlare di giovedì nero, ma davvero poco ci manca. La Borsa va in tracollo in tutto il mondo, sia nei mercati del Vecchio Continente che a Wall Street, facendo segnare una perdita impressionante delle azioni in ballo. Nel complesso si può parlare di ben 328 miliardi di dollari bruciati nell’ultima apertura in giro per il mondo. E ovviamente, la Borsa di Milano non poteva fare eccezione. Al termine della seduta odierna, il Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni con una perdita di quasi cinque punti percentuali. Per l’esattezza, il 4,81%.
Sono stati bruciati quasi 22 miliardi di euro nell’ultima seduta della Borsa di Milano, per un totale di 26 miliardi e mezzo di capitalizzazione. Si tratta di un preoccupante e improvviso passo indietro per Piazza Affari, visto che dopo l’inizio della Fase 2 si è registrata una importante ascesa dei titoli. Il calo totale dell’All Share per la Borsa milanese si attesta sul 4,66%. Tra i titoli che hanno pagato di più un vero e proprio giovedì nero, spiccano le banche: sia Unicredit che Bpm hanno perso quasi otto punti percentuali, mentre Banca Intesa è andata giù di quasi cinque punti.
Molto male anche il mercato degli industriali, con Cnh che perde quasi 12 punti, mentre Fca va sotto del 7,7% rispetto alla giornata precedente. Sono otto e mezzo i punti che perde Pirelli, e in attesa del tanto sospirato dossier di Aspi arriva un -9,16% per Atlantia. Ma come detto, non è solo l’Italia a pagare le conseguenze di questa giornata difficile. La Borsa di Parigi è la peggiore in Europa dopo quella italiana, con una perdita del 4,71%. Francoforte chiude la giornata con un -4,39% mentre Londra va giù del 4,01%. Come detto, sono 328 i miliardi di capitalizzazione persi nel giro di 24 ore.
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Anche negli Stati Uniti il mercato azionario non è partito con il piede giusto. Il Dow Jones ha aperto la sua sessione odierna con già cinque punti percentuali in rosso, mentre il Nasdaq cede in avvio di contrattazioni quasi tre punti e mezzo. Lo Standard & Poor, per chiudere, segue la scia del Nasdaq con un calo del 3,49% in avvio di sessione. In chiusura parliamo dello spread tra Btp e Bund tedeschi, che in chiusura di giornata si è fissato a quota 190 punti: il rendimento dei titoli decennali italiani cresce dell’1,49%.